Un’ermeneutica del velare aldilà del dibattito tra chi legge nel velo un’espressione delle componenti oscurantiste e misogine dell’Islam e chi lo indossa come un’affermazione orgogliosa della propria identità culturale.

Renata Papicelli, ricercatrice su Islam e gender dell’Università di Bologna, alla lettura storica e politica ne affianca una puramente estetica. L’oggetto-feticcio diventa un’occasione per indagare aspetti meno esplorati della sensibilità femminile nel mondo arabo, come la moda, la cosmesi e la comunicazione visuale.

Renata Pepicelli, Il velo nell’Islam. Storia, politica, estetica, Carocci, 2012

Rashida Manjoo è il primo esperto indipendente delle Nazioni Unite a ricevere l’incarico di monitorare la violenza sulle donne in Italia.

Il rapporto, che verrà presentato al 20° Human Rights Council, non è favorevole: la concezione patriarcale della famiglia, la dipendenza economica e l’insufficienza normativa mantengono il problema presente anche se invisibile.

© Association of Women for Action and Research

E’ di poche ore la notizia che il servizio sanitario pubblico brasiliano rimoborserà la sostituzione delle protesi al seno prodotte con silicone industriale dalla società francese PIP e sospettate di provocare il cancro.

Sulla stessa posizione il governo francese, che ha lanciato l’allarme, quello tedesco e quello olandese, che raccomandano fortemente la sostituzione, mentre Bolivia e Venezuela pagheranno l’operazione ma senza raccomandarla.

In Canada e negli USA le protesi PIP non sono mai arrivate sul mercato.

Il governo inglese curiosamente si è offerto di sostituire solo quelle impiantate in strutture pubbliche, lasciando alle cliniche private l’onere di rimuovere le proprie. Da questa decisione si è distaccata la provincia autonoma gallese, che invece rimborserà tutti gli impianti.

In Italia la situazione è resa più complessa dalla mancanza di un registro delle protesi mammarie, previsto da un disegno di legge del 2010. Secondo il Ministro della Salute Balduzzi “la valutazione deve essere fatta caso per caso, su ciascuna paziente. Il Servizio sanitario nazionale si farà carico degli interventi medico-chirurgici laddove vi sia un’indicazione clinica specifica”.