Monir Moniruzzaman ha pubblicato sul Medical Anthropology Quarterly uno studio approfondito sul traffico di organi in Bangladesh.

© Monir Moniruzzaman 2005

Nel report, frutto di dieci anni di ricerche nel campo, l’antropologo analizza 33 storie di vita dei venditori e formula una serie di raccomandazioni per combattere il fenomeno.

Domani 20 marzo alle 18 viene presentato a Roma il volume fotografico di Simone Casetta, Fanno finta di non esserci, sulla collezione di reperti anatomici dell’Ospedale Forlanini di Roma. 

Questa collezione ha pochi termini di confronto in Italia. Essa nasce dal lavoro di Rudolf Grützner, un patologo tedesco specialista nella dissezione e conservazione dei corpi, Chiamato a Roma negli anni 40 dal direttore del Forlanini, Grützner costruì un insieme impressionante di reperti anatomici che, nel caso dei feti e dei neonati, sono corpi interi.

Su questo Casetta ha messo insieme una sequenza di immagini inquietanti di morti-quasi vivi, ben riprodotte nel volume. 

Presenteranno la peotessa Maria Grazia Calandrone, Fabio di Gioia e Enrico Pozzi. La presentazione avverrà presso le Officine Farneto, in collegamento con la mostra Body Worlds di Gunther von Hagen. 

Per un intervista al fotografo e qualche immagine: 
http://www.galerie-photo.com/simone-casetta-it.html

Un blog del NYTimes descrive come il sistema sanitario israeliano abbia inserito due criteri extra-medici per decidere la priorità nelle liste di trapianti: aver scelto di donare i propri organi, avere un familiare che l’ha fatto in passato. Socializzare il proprio corpo e quello dei propri familiari diventa un investimento sul proprio futuro, una modalità di welfare sanitario familiare, e una prova d’amore. Papino, se muori abbastanza giovane mi lasci cuore, fegato ecc ecc ? 

La possibile correlazione tra circoncisione e minore probabilità di contagio HIV eterossessuale sta ponendo problemi nuovi a chi cerca di fermare l’epidemia. Le tecniche tradizionali sono lente, cruente, potenzialmente pericolose se effettuate in strutture sanitarie o parasanitarie inadeguate. Ocorrono nuove tecnologie adatte alla mutilazione genitale di massa.

Il terreno di sperimentazione urgente è l’Africa subahariana.(continua)

Goodwill Zwelithini, re degli Zulu, ha annunciato il ripristino della circoncisione per i maschi Zulu. La pratica della circoncisione è presente in altre popolazioni sudafricane come gli Xhosa e i Sotho durante i riti di passaggio dell’adolescenza. Gli Zulu l’avevano abbandonata già dall’800, ma (continua)

L’Organizzazione Mondiale della Sanità appoggia senza riserve la circoncisione di massa dei maschi nell’Africa orientale e del Sud. Già da anni tre ricerche condotte con metodologie standardizzate in tre regioni diverse del continente africano sembrano aver dimostrato una notevole diminuzione della probabilità di contagio HIV eterosessuale per i maschi circoncisi. Le valutazioni più ottimistiche parlano di un crollo del 60%.

L’0biettivo è la circoncisione di oltre 20 milioni di maschi tra i 15 e i 49 anni entro il 2015(continua)

Nuove frontiere della scrittura del sociale sul corpo: il marchio di urban fashion design eckō UNLTD offre uno sconto del 20% vita natural durante a quei clienti disposti a tatuarsi il suo logo su una qualsiasi parte del corpo.

© eckō UNLTD

Sulla pagina della campagna la scelta dei loghi e una gallery di chi ha già aderito. Intanto nella colonia penale di Kafka c’è chi sorride.