Il 15 dicembre al CNR di Roma si è discusso sulle possibili applicazioni delle neuroscienze alla prassi e alla teoria del diritto.

Sullo stesso tema la Royal Society ha diffuso un report in cui propone tra le altre cose un’adeguamento dell’età minima per la responsabilità penale (al momento 10 anni nel Regno Unito, 14 in Italia) ai tempi dello sviluppo cerebrale e un’ipotesi di correlazione tra tumore al cervello e i cosiddetti casi di “pedofilia acquisita”.

Siamo in linea con il modello di Foucault: le prigioni moderne nascono dall’infiltrazione delle nascenti scienze umane nei campi del potere/sapere giudiziario. Quali nuove prigioni ci aspettano?

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Il rapporto OsMed gennaio-settembre 2011 fotografa un’Italia che si impasticca l’1,2% in più dell’anno scorso, anche se spende poco meno (-3,7%) perchè i prezzi dei farmaci sono diminuiti (-5,2%) e molte molecole di largo consumo hanno perso il brevetto (i generici arrivano al 32% della spesa).

I farmaci più consumati combattono le malattie cardiovascolari (47% delle dosi) e del metabolismo (15%), quelli più costosi il cancro e i microbi. Immunostimolanti e antimicrobici rappresentano da soli il 56% della spesa pubblica per i farmaci.

Emergono forti distorsioni territoriali: si spende di più per i farmaci in Sicilia (195€ l’anno a persona), Puglia (178€) e Lazio (177€), di meno in Toscana (127€) e in Trentino (121€ a Trento e 111€ a Bolzano).

La ricerca The State of Men’s Health in Europe ha indagato per conto della Commissione Europea la salute e le cause di morte nella popolazione maschile di 34 stati.

Secondo gli autori la maggiore incidenza di morti premature rispetto alle donne va attribuita a stili di vita e fattori socio-culturali diversi di paese in paese e si può ridurre attraverso iniziative di gender equality e politiche sanitarie specifiche.

Pubblicato con 45 anni di ritardo Oltre il muro dell’io. Per una critica della società repressiva, Medusa Edizioni, 96 pp., €9.50.

In questo testo del 1965 il sociologo e storico tedesco muoveva un attacco pioneristico alle rappresentazioni e al trattamento del malato mentale, a suo parere influenzati da dicotomie filosofiche desuete come persona/ambiente o sè/fuori.

(continua)