Una piccola ma potente mostra allo Science Museum di Londra: Pain Less: the Future of Relief. Il dolore è una delle poche grandi esperienze universali del corpo. Quattro narrazioni personali raccontano la complessità del dolore fisico, ma anche le strategie più innovative e multidimensionali della scienza del dolore per identificarne le modalità, le variabili, gli intrecci tra componenti fisiche, neurologiche e emozionali, le strategie di contenimento. Vedi  http://sciencemuseum.org.uk/painless. Una sintesi rapida ma ben fatta in The Lancet:   http://bit.ly/12qpk51.  Fino al 31 agosto 2013.

 

 

 

E’ in corso presso lo American Museum of National Hstory il 36° festival di antropologia visuale dedicato a Margaret Mead. Vengono presentati filmati su aree culturali molto diverse, ma tutte caratterizzate da isolamento o marginalità. Segnaliamo per esempio Grab, su una singolare modalità collettiva di dono praticata nei villaggi del Pueblo di Laguna (Nuovo Messico); e The Tundra Book, sugli Chukchi,  popolazioni nomadi di allevatori di renne nell’area artica della Siberia, che scendono fino alla Mongolia nei mesi estivi popolando di sciamani itineranti la zona di frontiera.

Programma e altri materiali a http://www.amnh.org/explore/margaret-mead-film-festival

Rolleiflex 6×6, ritratto frontale, spesso primi piani, rigorosamente bianco e nero: dal 22 giugno al 23 settembre 2012 il Martin-Gropius-Bau di Berlino ospiterà una retrospettiva su Diane Arbus.

Nella New York anni Cinquanta e Sessanta, Diana Arbus inventa la sua antropologia fotografica: circensi, prostitute, famiglie della classe media, nudisti, ermafroditi, celebrità e freaks alla Browning. Il mostruoso e la diversità per  decostruire l’identità.  

La mostra riunisce quaderni, taccuini, lettere dell’artista, oltre ad una selezione di circa duecento opere da musei e collezioni private. 

 

Siete ancora in tempo per visitare la mostra Brains: the Mind as Matter, alla Wellcome Collection di Londra fino al 17 giugno. Esposti 150 oggetti, tra cui opere d’arte, video, fotografie, cere anatomiche, tavole mediche e cervelli “veri”.  La collezione mostra come nei secoli il cervello umano sia stato operato, studiato, raffigurato, classificato. Contro il dilagare della “neuro fuffa” è utile ricordare “not what brains do for us, but what we have done to brains“.   

” Questo è un libro sulla ricerca della propria identità, sul diritto a vivere, sul diritto al controllo del proprio corpo. Queste sono immagini di donne – biologicamente nate uomini – che noi definiamo transessuali”.

Pubblicata per la prima e unica volta in Svezia nel 1983,  la serie di fotografie di Chister Strömholm, Les amies de Place Blanche, ci fa scoprire la comunità transessuale che animò il quartiere parigino di Pigalle tra i tardi anni ’50 e i primi anni ’60.

Dal 18 maggio al 2 settembre all’International Center of Photography di New York.  

Intense proximité è la Triennale parigina 2012 che ha il suo centro al Palais de Tokyo, appena riaperto. Contaminato forse dal vicino Quai Branly, il Palais de Tokyo presenta una riflessione su arte, confini, mondializzazione a partire dall’etnografia di  Lévi-Strauss, Marcel Mauss, Marcel Griaule, Michel Leiris. Un tentativo, non sappiamo se riuscito, di mostrare l’artista che cammina lungo un confine che puó essere geografico, psichico, corporeo. Lévi Strauss era affascinato da queste linee di contatto, come scrive in Tristes Tropiques: «Je range encore parmi mes plus chers souvenirs, moins telle équipée dans une zone inconnue du Brésil central que la poursuite sur le flanc d’un causse languedocien de la ligne de contact entre deux couches géologiques». Intense proximité sarà aperta fino al 26 agosto.

Il Museo di Arte Moderna di Aalborg in Danimarca ospita fino al 29 aprile All of Nature Flows Through Us, una delle prime personali per l’artista inglese.

Marmo, bronzo, silicone, sangue e fuoco si mischiano e reinventano corpi ibridi e transcarnali per il corpo-folla delle star pop: Kate Moss in versione contorsionista, il primo uomo incinto Thomas Beatie i tatuaggi dello Zombie Boy Rick Genest.

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Gli spazi del Siena Art Institute e della Galleria FuoriCampo ospitano dal 10 al 20 dicembre una mostra multimediale sul corpo come metafora sociale, culturale e politica dei nostri tempi.

L’idea di noncorpo si ispira a quella di nonluogo (Marc Augè) e descrive un corpo precario, attraversato e marchiato internamente e esternamente da sguardi e soggetti in continua trasformazione.

La presentazione dell’evento