Il medico e documentarista radiofonico canadese Brian Goldman critica i medici che nascondono i propri sbagli o se ne vergognano, piuttosto che ammetterli pubblicamente ed usarli per imparare e migliorare.
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Il medico e documentarista radiofonico canadese Brian Goldman critica i medici che nascondono i propri sbagli o se ne vergognano, piuttosto che ammetterli pubblicamente ed usarli per imparare e migliorare.
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La possibile correlazione tra circoncisione e minore probabilità di contagio HIV eterossessuale sta ponendo problemi nuovi a chi cerca di fermare l’epidemia. Le tecniche tradizionali sono lente, cruente, potenzialmente pericolose se effettuate in strutture sanitarie o parasanitarie inadeguate. Ocorrono nuove tecnologie adatte alla mutilazione genitale di massa.
Il terreno di sperimentazione urgente è l’Africa subahariana.(continua)
Stati alterati di coscienza, possessioni iniziatiche, visioni. Malattia mentale o fenomeno culturale?
Si confronteranno sul tema neuroscienziati, psichiatri, antropologi e teologi al King’s College di Londra il 23 marzo.
Goodwill Zwelithini, re degli Zulu, ha annunciato il ripristino della circoncisione per i maschi Zulu. La pratica della circoncisione è presente in altre popolazioni sudafricane come gli Xhosa e i Sotho durante i riti di passaggio dell’adolescenza. Gli Zulu l’avevano abbandonata già dall’800, ma (continua)
L’Organizzazione Mondiale della Sanità appoggia senza riserve la circoncisione di massa dei maschi nell’Africa orientale e del Sud. Già da anni tre ricerche condotte con metodologie standardizzate in tre regioni diverse del continente africano sembrano aver dimostrato una notevole diminuzione della probabilità di contagio HIV eterosessuale per i maschi circoncisi. Le valutazioni più ottimistiche parlano di un crollo del 60%.
L’0biettivo è la circoncisione di oltre 20 milioni di maschi tra i 15 e i 49 anni entro il 2015(continua)
Un’ermeneutica del velare aldilà del dibattito tra chi legge nel velo un’espressione delle componenti oscurantiste e misogine dell’Islam e chi lo indossa come un’affermazione orgogliosa della propria identità culturale.
Renata Papicelli, ricercatrice su Islam e gender dell’Università di Bologna, alla lettura storica e politica ne affianca una puramente estetica. L’oggetto-feticcio diventa un’occasione per indagare aspetti meno esplorati della sensibilità femminile nel mondo arabo, come la moda, la cosmesi e la comunicazione visuale.
Renata Pepicelli, Il velo nell’Islam. Storia, politica, estetica, Carocci, 2012
Nuove frontiere della scrittura del sociale sul corpo: il marchio di urban fashion design eckō UNLTD offre uno sconto del 20% vita natural durante a quei clienti disposti a tatuarsi il suo logo su una qualsiasi parte del corpo.
© eckō UNLTD
Sulla pagina della campagna la scelta dei loghi e una gallery di chi ha già aderito. Intanto nella colonia penale di Kafka c’è chi sorride.
Indepensense, il progetto artistico del direttore creativo di Ogilvy & Mather Advertising Giuseppe Mastromatteo, è in mostra dal 9 febbraio al Fabbrica EOS di Milano: una serie di ritratti fotografici in cui il contatto fra corpi genera ibridazioni di sessi, razze, organi e identità.
© Giuseppe Mastromatteo
Una storica della medicina e due divulgatori scientifici ripercorrono l’evoluzione delle rappresentazioni del corpo, della salute e della medicina attraverso i materiali della Wellcome Collection di Londra.
Anderson J., Barnes E. e Shackleton E., The Art of Medicine: Over 2,000 Years of Images and Imagination, University of Chicago Press, 2012
Un articolo del Journal of Consumer Psychology riassume lo stato della ricerca nel campo delle neuroscienze applicate al marketing, al branding e alla psicologia del consumatore.
Dall’indagine quantitativa che mostra l’esplosione nell’ultimo decennio di articoli accademici, aziende e siti web sul tema, si passa a una rassegna di aree di studio, domande, risposte e metodologie impiegate, concludendo con le diverse applicazioni sperimentali e implicazioni teoriche della disciplina.