La body artist italo-brasiliana Dani d’Emilia e la fotografa Angela Alegria mettono in scena il paradosso della pelle: trasparenza opaca, tramite e ostacolo, interno che incorpora l’esterno. Il loro progetto in progress si chiama per l’appunto Incorporo. La Gallery de IL CORPO raccoglie  una sequenza di immagini che Dani ha scelto dal suo progetto. Sono immagini potenti ed euristiche. 

Dani d'Emilia

Questa Gallery Incorporo prosegue l’interesse della rivista e del suo gruppo di lavoro per il grande tema liminale della pelle: l’altra Gallery Sotto la pelle, le pelli malate di Pelle impura fin-de-siècle nel n. 1/12 de IL CORPO,  e nello stesso numero l’immaginario sociale della psoriasi nelle comunità virtuali di malati sul web 2.0, il diafano dei mai-nati fotografati da Simone Casetta al Forlanini (n. 2/13), la pelle psoriasica di Marat nel Marat-Sade di Peter Brook ecc. 

A pochi metri da Avenue Foch, il Musée Dapper è uno dei gioielli meno conosciuti della Parigi etnoartistica e etnoculturale. Piccolo, è costretto a evitare le ipertrofie e a selezionare con coraggio. Raccolto ed elegante, concentra l’attenzione e valorizza i propri contenuti. Molte attività, e almeno una mostra importante ogni anno. In realtà le mostre sono di solito due: una più ampia, ‘storica’ e accuratamente etnografica; l’altra , simultanea e nella prima saletta, dedicata a creazioni  e artisti contemporanei.

Da non perdere le due mostre in corso ora. Nella sala grande, quasi 150 maschere e oggetti collegati ai riti di iniziazione nel bacino del Congo. Le forme simboliche e le cosmogonie possono variare, ma le logiche rituali del passaggio sono ancora e sempre quelle identificate nel 1909 da Van Gennep. Straordinario quello che si vede, in un equilibrio maturo tra precisione filologica e dimensione estetica. Non si raggiunge la ricchezza e potenza della Mostra sul Vaudou alla Fondation Cartier (la collezione Kerchache), ma l’impatto è emozionante.  La maggior parte dei pezzi viene dal Musée Royal de l’Afrique Centrale di Tervuren (Belgio), chiuso fino al 2017 per lavori di ristrutturazione. 

Nella saletta d’ingresso, le maschere di Romouald Hazoumè, (continua)

Porn Studies è la prima rivista scientifica internazionale dedicata alla analisi multidisciplinare della pornografia. Le pubblicazioni iniziano nel 2014. Il tono è decisamente sul serioso e sul “utile per fare carriera”, con tanto di peer review come si deve tra le riviste per bene, promessa di impact factor,  editore per cose serie (Routledge), ecc. Per fortuna i curatori sottolineano che anche artisti e operatori della industria del sesso possono dare contributi.

E’ in programma un numero monografico su un tema importante: l’intreccio tra razza e pornografia. In quali e quanti modi l’immaginario razziale entra nella produzione sociale di rappresentazioni della sessualità che chiamiamo ‘pornografia’? I loro specchi incrociati mettono in evidenza con grande efficacia le strutture latenti che governano sia il primo che le seconde. 

C’è tempo fino all’8 gennaio per mandare una proposta: un buon modo per vivacizzare le feste in arrivo. L’eventuale testo finale andrà consegnato entro il 15 aprile.   Contatto: 

Dr. Mireille Miller-Young, Department of Feminist Studies, 4631 South Hall, University of California, Santa Barbara, CA 93106  USA

Email: mmilleryoung@femst.ucsb.edu.

Per facilitare, ecco di seguito il call for papers(continua)

Il libro di Giorgia Biasini Scriverne fa bene. Narrare la malattia, curarsi con un blog verrà presentato il 5 dicembre alle ore 18 nel quadro di  Più libri più liberi,  al Palazzo dei Congressi di Roma. L’autrice racconta l’esperienza personale di oltreilcancro.it blog comunità online che trasforma il cancro da destino indicibile a malattia che la narrazione può aiutare a dire e a vivere come percorso di consapevolezza e condivisione.

All’incontro intervengono Ritanna Armeni, giornalista, scrittrice e conduttrice tv, Maria Teresa Gamucci, direttore dell’unità complessa di oncologia della ASL di Frosinone e Stefania Polvani, sociologa e direttore del servizio educazione alla salute della Asl 10 di Firenze.

L’evento è sostenuto da Pfizer nell’ambito della campagna di comunicazione e impegno sociale Viverla Tutta, che promuove il tema della medicina narrativa.

In libero accesso nella sezione Materiali di questo sito, la 1a serie di Ombre rosse, una delle più significative esperienza di riflessione critica sul cinema sullo sfondo del ’68. La 1a serie – 8 numeri – è stata il momento della libertà e delle contraddizioni. Vennero poi le certezze dell’ideologia compatta, la 2a serie, tanti numeri, tanto ordine, e non poca noia: lasciamola alle biblioteche e ai puri di mente.

Oggi a Torino presentazione di Barricate di carta, Cinema&film, Ombre rosse, due riviste intorno al ’68, Mimesis Cinema. I curatori del libro sono Jacopo Chessa e Alfredo Rossi, con il grande Gianni Volpi, morto nell’ottobre scorso. Storia di queste riviste diversissime, dalla vita breve, eppure capaci di incidere in profondità, anche post mortem, nei percorsi spesso scialbi della critica cinematografica italiana. Accanto alla storia, documenti e materiali editi e inediti. 

La presentazione è alle 19, Multisala Reposi, via XX settembre 15, Torino. Accanto a Jacopo Chessa e Alfredo Rossi, parleranno due protagonisti: Goffredo Fofi e Adriano Aprà. 

Da segnalare anche la bella collana Mimesi Cinema, che meriterebbe attenzione critica. Ci torneremo.

Link: https://www.facebook.com/events/1429795707233491 

 

 

Micrologus, la bella rivista diretta da Agostino Paravicini Bagliani, presenta un convegno su “Femminilità e mascolinità alterate: trasgressione e inversione dei generi nel Medioevo”. Le organizzatrici sono Eva Pibiri e Fanny Abbott, dell’Università di Losanna, che ospiterà i lavori all’Amphipôle il 21 e il 22 novembre 2013. I temi sono affascinanti. Il programma è allegato, ma vale la pena citarne qualcuno: il dibattito sull’eunuco, la sodomia eterosessuale nel mondo arabo, Enrico III e i suoi mignons, l’accertamento dell’ermafroditismo nel Rinascimento, lo statuto giuridico delle ambiguità sessuali anatomiche ecc. Ci pare di capire che gli Atti diventeranno un volume di Micrologus. Da non perdere. Contatti: eva.pibiri@unil.chfanny.abbott@unil.ch.

 Ecco il programma:

Micrologus colloque genre 2013

Il complesso rapporto tra narrazione, malattia, medicina e terapia sta al centro di un interessante workshop interdisciplinare: Illness, Narrative and Phenomenology, 9 luglio 2013, presso l’Università di Bristol. Keynote speaker: il prof. B. Hurwitz, del King’s College di Londra. La partecipazione è libera e gratuita.

Vengono cercati contributi da tutte le scienze sociali: letteratura, filosofia, psicologia, arte e salute, tanatologia, antropologia medica ecc, oltre naturalmente alla medicina. Non viene citata esplicitamente la sociologia, ma questo è un segno dei tempi…

Gli asbstract di proposta (400 caratteri) vanno inviati entro il 17 giugno contemporaneamente a Havi Carel (Filosofia) e  Ulrika Maude (Inglese). L’accettazione delle proposte verrà comunicata entro il 20 giugno.

Un corpo di stracci, un corpo di frammenti di immagini sociali che sono anche frammenti e frantumi di identità in cerca di ricomposizione. Abbandonati ai piedi di uno scalone monumentale di un museo monumentale nella parte monumentale dell’EUR. Questo il modo potente in cui l’antropologo Vincenzo Padiglione e Carmela Spiteri hanno tradotto [S]oggetti migranti, il progetto in corso nel Museo Etnografico L. Pigorini di Roma. La sintesi è densa, e intorno c’è solo silenzio. Da vedere, prima che l’installazione venga smontata.  http://soggettimigranti.beniculturali.it.

ai piedi dello scalone