Tag: rivolta

di vincenzo padiglione –
– 10 Ottobre 2014
  1. Il problema e la prospettiva

 

«Brigantaggio» fu nozione utilizzata per designare forme di insorgenza, di ribellismo e di banditismo sociale che, tra la fine del XVIII e la fine del XIX secolo, ebbero come teatro di grande risonanza vari luoghi d’Italia, in particolare nel Centro Sud e nelle aree del confine settentrionale e meridionale dello Stato della Chiesa. Queste forme di devianza armata rivelavano radici e collusioni all’interno delle comunità e configuravano un contropotere locale, un dissenso di fondo, rispetto all’affermarsi progressivo dell’idea di nazione, e alla nascita e al lento stabilizzarsi di un potere centralizzato.

Ragioni storiche e culturali invitano ad assumere una lente d’ingrandimento che consenta una lettura del brigantaggio all’interno di ristrette aree territoriali. Ciò non significa lasciare sullo sfondo inoperanti i processi storici, le dinamiche culturali di più ampio respiro, che proprio allora divennero sempre più cogenti1.

Questa prospettiva di antropologia storica è ancor più necessaria se si considera che il brigantaggio non appartiene solo alla sfera politica ma anche con pieno diritto alla scena artistica.

Il brigante fa la sua comparsa nell’arte dell’Ottocento a partire dagli inizi del secolo e con una diffusione così capillare da divenire un vero e proprio “fenomeno di massa”: sembra piacere davvero a tutti, dal nobile al borghese, dal mercante al cittadino qualunque, si direbbe che tutti possedessero almeno una raffigurazione di questo personaggio. Ciò è ampiamente dimostrato dalle nu-merose e multiformi attestazioni di tale soggetto rimasteci: dipinti di grande e piccolo formato, stampe e statuette in terracotta, acquarelli e disegni, delineano una produzione per tutte le tasche e i gusti .

Se non avesse provocato per entrambi i fronti tante morti efferate, nelle rapine come nelle rappresaglie, negli scontri a fuoco come nelle esecuzioni in pubbliche piazze, il brigantaggio della prima metà del XIX secolo potrebbe sembrare un prodotto dell’immaginario del viaggio, una fantasticheria gotica di un ceto sociale irrequieto e in cerca di emozioni, che popolava di fantasmi e di selvaggi il suo percorso a ritroso verso l’antico. L’incontro temuto con i briganti

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