29 Nov Pierre Alféri 1963-2023. In nome e memoria del singolare
- 29 Novembre 2024
Sposto un po’ di libri. Quando mi va di mentirmi, mi dico che li metto a posto.
Mi capita tra le mani un saggio su Ockham, filosofo ‘mio’ come pochissimi altri. Ha plasmato la mia ossessione di sempre su tutto, conoscere e dire il singolare.
Il libro è molto bello. Lo ha scritto tanti anni fa Pierre Alféri, il figlio di Jacques Derrida e della psicoanalista Marguerite Aucouturier. Per liberarsi del padre, adottò il cognome della nonna materna.
Dopo Ockham è stato di tutto: chansonnier, regista, poeta, traduttore, musicante, disegnatore, creatore/distruttore di riviste letterarie, dissolutore e ricombinatore di linguaggi in costruzioni che non riuscivano mai a concludersi.
Il rasoio di Ockham… non se ne liberò mai. Irrimediabilmente singolare. Per credere di afferrarlo, forse la ‘cosa’ sua migliore è il lontano “Chercher une phrase” del 1991.
Conosciuto alla fine degli anni 80, a Villa Medici, dove era pensionnaire. Aveva una conversazione ‘dispersa’. Era molto amico di una allora intensa amica, Chantal Akerman.
E’ morto l’anno scorso, a 60 anni, di un lungo tumore.
Avrei voluto dedicargli allora queste righe, a ricordo di una terminale pratica del singolare. Me ne sono dimenticato, ma Ockham non perdona. Torna. (enrico pozzi)
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