le belle immagini di Fabiola Ledda, incontrate nei contesti di
Cuore di preda, antologia poetica contro la violenza delle donne
lavorano su uno slittamento del quotidiano, espongono la nudità femminile a contatto con le cose comuni – convenzionali, con gli oggetti di convenzionale competenza femminile: tovaglie, letti, abiti da sposa, tavoli e pentole – in una convivenza disarticolata e aliena
manifestano subito come sia spiazzante il dolore subìto: