Diario paranoico-critico /2 – Corpi traditi /2. L’irresistibile decadenza di due body artist gigioni, Marina Abramovic e Paul McCarthy (più Lady Gaga nuda)

di Enrico Pozzi –
15 Giugno 2015

Da anni Marina Abramovic ripete stancamente il kitsch di se stessa, per se stessa e per i true believers di cui si circonda. Gli accoppiamenti con gli scheletri e con la terra alla Bicocca nel 2006 (la patetica Balkan Epic; vedi il Diario che ne parla) avrebbero dovuto mettere in guardia. Ma la forza erotica del suo corpo ancora riusciva a nascondere l’ovvio, la crisi creativa, la mancanza di idee, la povertà della narrazione. Ora il corpo ha dieci anni di più e non se la passa tanto bene, l’eros langue, il voyeurismo non scatta. Servono idee per restituire carne alla carne. Ma la carne tace, e resta solo il cerebralismo di riti/performance senza verità, sine ira et studio, da burocrati del narcisismo.

Se ne stanno accorgendo tutti. Alla Serpentine Gallery di Londra, 512 Hours è sprofondato nella noia, con un’artista persa nella propria immagine di se stessa e perciò lontana da se stessa. Le sue ultime performance/installazioni sono tentativi stanchi di verificare la propria presa carismatica su un pubblico di seguaci ridotto a specchio delle proprie brame. Un pubblico sempre più ristretto e blasé, salvo qualche giuggiolone/a che ancora si mette a piangere mentre conta granelli di riso o siede impettito/a aspettando che dalla Abramovic venga ‘energia’. Non viene niente, salvo per coscienze infelici alla ricerca di santoni e di estetiche ragioni per odiare il corpo.

Per i distratti che si sono persi la performance di Londra, c’è Sydney a luglio. La Abramovic sarà lì per diversi giorni, nel Kaldor Public Art Project, a ripetersi. Chi non si può permettere il viaggio si consoli con il video di Lady Gaga che si sottopone con Marina in persona al cosiddetto Metodo Abramovic. Esilarante. Da non perdere. 

 Anche PAUL MCCARTHY vuole épater le bourgeois. Qualsiasi persona di media intelligenza sa che non è possibile

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