di Enrico Pozzi –
– 3 Luglio 2025

PMSR significa Post Mortem Sperm Retrieval, ovvero recuperare lo sperma dal cadavere del maschio morto.

La procedura è tecnicamente possibile da tempo. Dopo il 7 ottobre  è stata perfezionata in Israele con i corpi dei giovani e mediamente giovani soldati dell’esercito israeliano morti in quest’ultima guerra. Il corpo viene portato con la massima rapidità possibile verso uno dei quattro ospedali in grado di gestire la procedura. Qui viene verificata l’integrità dei genitali. Un primo prelievo cerca lo sperma presente nei testicoli per valutare qualità, numerosità e motilità degli spermatozoi. Se i parametri e altri controlli più generali sul cadavere sono positivi, si estrae in vario modo il maggior numero possibile di spermatozoi dai testicoli: apertura chirurgica, spremitura, tritatura con leggera centrifuga, drenaggio e lavaggio, ecc. Il liquido ottenuto viene surgelato a -193°C, e conservato nella più grande banca spermatica di Israele, il Sourasky Medical Center di Tel Aviv.

Tutto avviene adesso sotto la gestione e responsabilità diretta del Ministero della Sanità, sostituitosi via via alle strutture private nate nel tempo. Prima solo sperimentale, questa prassi ha avuto un incremento impressionante dal 7 ottobre, con oltre 172 ‘recuperi’ effettuati. Attualmente viene offerta di routine per tutti i soldati maschi morti con cadaveri compatibili con il prelievo: circa il 30%. Da eccezione a policy.

L’obiettivo funzionale dichiarato è l’uso di questo sperma per la fecondazione,

di Enrico Pozzi –
– 21 Gennaio 2025
Da anni è attivo all’Università de L’Aquila un gruppo di lavoro che si occupa di vitalità insolite dei corpi. Hanno fatto cose molto interessanti (vedi CIRQUE-Centro Interuniversitario di Ricerca Queer, https://cirque.unipi.it/ ).
Ne sono parte amici che IL CORPO stima molto e che hanno partecipato all’incontro LA PELLE E L’EFFIGIE al Castello di Rocca Sinibalda: Massimo Fusillo (Normale di Pisa, Rivista NON – A Journal of Alternative Sexualities in Ancient and Modern Literature and the Arts), Mirko Lino (Università de L’Aquila).

di Francesco Dimitri –
– 5 Giugno 2023
       Albrecht Dürer, Le Quattro Streghe (1497)

La Strega è nuda.

Nella Villa dei Misteri a Pompei è rappresentata l’iniziazione di una fanciulla in un culto misterico. A iniziazione avvenuta, dopo essere morta e risorta, la fanciulla danza felice, divina – e nuda.

Nei rituali iniziatici accadeva spesso di spogliarsi. Il più importante storico della stregoneria in attività, Ronald Hutton, ha osservato che, al di là di questi riti, la nudità è rara nella pratica religiosa, ma è comune in quella magica – e, possiamo aggiungere, un’iniziazione misterica unisce le due.

Un incantesimo di folk magic inglese richiede che una donna che non riesce ad avere figli vada nel suo orto nuda la vigilia di Mezza Estate. O, se una donna volesse avere una visione del suo futuro marito, potrebbe fare di peggio: andare a correre nuda

di IL CORPO –
– 15 Marzo 2023

La rivista esiste dal 2009 ed è stata plasmata dall’influenza di Judith Butler e Monique Wittig. Diversi numeri sono di grande interesse. Tutti i fascicoli online, liberamente scaricabili.

Per il numero che uscirà nella seconda metà di quest’anno, le curatrici propongono il tema di una ritraduzione concettuale della etereosessualità in eteronormatività. Le ragioni della proposta sono presentate in dettaglio nello appel à contribution qui: https://journals.openedition.org/gss/1284

A IL CORPO il linguaggio pare poco trasparente, più di identità e appartenenza  al  ‘noi’ che di apertura all’esterno. Ma il gruppo è serio, francofono e non solo francese. La scadenza per le proposte è molto vicina.

 

di beezy –
– 19 Febbraio 2023

Un film gradevolmente falso. ALL THE BEAUTY AND THE BLOODSHED di Laura Poitras. Leone d’oro a Venezia.

Su Nan Goldin.

Le solite mitografie su un’artista (mezza) maledetta. Sesso ad ampio spettro (sì, spettro fatto di spettri), droga, povertà (tempo fa), una community di altri maledetti (veri, e prevalentemente morti – overdose e AIDS). Famiglia perbenista di merda. Sorella suicida. Relazioni distruttive (e distruggenti). La lotta vittoriosa ed eroica contro il Male (l’OxyContin, gli oppioidi, la famiglia Sackler) e per liberare l’Arte dal Male (fuori i Sackler dai musei del Mondo).

di IL CORPO –
– 2 Febbraio 2023

Antropologi, sociologi, semiologi, letterati, artisti, medici ecc per questo convegno fortemente interdisciplinare. Pretesto e filo conduttore: l’opera di David Le Breton, da sempre professore a Strasburgo e da quest’anno in pensione. Immaginario, esperienze, trasformazioni, l’innesto delle tecnologie, le questioni etiche e normative, la cura, le pratiche sociali, le rappesentazioni sociali, la ricerca artistica e letteraria ecc. Relatori da Francia, Brasile (un paese molto caro a Le Breton), Romania, Svizzera, Africa francofona. Cile, Messico, Argentina, Canada, Per l’Italia solo Gabriele Profita. Nessuno dal mondo anglosassone.

Speriamo che vengano pubblicati gli Atti. Il Programma può dare un’idea della complessità e ricchezza di questo evento.

Intanto una sintesi su YouTube per chi non ha potuto esserci.

David LE BRETON con il Presidente dell’Università di Strasburgo
di Enrico Pozzi –
– 22 Settembre 2022

Antonella MOSCATI, Ellen West. Una vita indegna di essere vissuta, Quodlibet, Macerata 2021

Dopo oltre  100 anni Ellen West non riesce ancora a morire. Come tanti altri prima di lei, ora tocca ad Antonella Moscati costringerla a vivere.

Ha scritto per la certezza di una ingiustizia, e per il desiderio di ripararla. L’esistenza di questa giovane anoressica, almeno per la parte finale fino al suicidio, è stata «profondamente segnata da un torto». Per 150 pagine l’autrice insegue con metodo questo torto, e noi con lei, con una differenza: lo abbiamo atteso pagina dopo pagina, e non siamo riusciti a trovarlo.

Ad un primo livello la vicenda di Ellen West «è la storia di un fallimento psichiatrico, psicoterapeutico, affettivo e umano che termina con la liceità di un suicidio» (p. 10). Aggiungiamo, anche se l’autrice non lo dice esplicitamente: un fallimento di maschi di fronte alla incomprensibilità di una giovane donna di insolita cultura, intelligenza, scrittura, domanda di indipendenza e di vita. Maschi gli ‘psicoanalisti’ dei suoi due brevi tentativi di psicoterapia con von Gebsattel e con Hattingberg: più incisivo il secondo, il primo più consolatorio, e di un terapeuta finito presto a disperdersi nell’Io oceanico di una quasi-setta. Maschi gli psico-qualcosa di prestigio coinvolti nei consulti. Maschio Ludwig Binswanger, che gestì/non gestì gli ultimi mesi della vita di Ellen West a Kreuzlingen. Maschio il marito/cugino Karl, accompagnatore e facilitatore sia psicologico che concreto (il veleno) della morte della giovane. E «fosca» diade maschile la coppia Binswanger/Karl West, unita dal violoncello e da una complicità durata ben oltre la fine di Ellen. Dunque in qualche modo uomini a decidere di un destino di donna.

di IL CORPO –
– 22 Dicembre 2021

Via Orti d’Alibert, a Roma, pochi metri da Regina Coeli. Il vecchio Filmstudio, ma ora si chiama SCENA, e dentro è proprio diverso. Evento-cinema FUORINORMA, l’associazione di Adriano Aprà, da anni in lotta appassionata per un cinema ‘altro’.

Qui, tra la fine degli anni 60 e gli anni 70, il mio personale incontro con cose che solo in questo luogo a Roma si vedevano. Stan Brakhage e l’avanguardia sperimentale nord americana. I fratelli Mekas. Cassavetes. Markopoulos. Godard. Solanas e Getino. Glauber Rocha. Alain Resnais. Miklos Jancso. Joseph Losey. Il Rossellini televisivo. I primi Antonioni. Tutto quello che girava sulla bellissima prima serie di Ombre Rosse (l’abbiamo riprodotta qui).

Ci sono tornato per la prima volta da allora domenica sera, il 5 dicembre, per FUORINORMA e per nostalgia. Pioggia, tutto chiuso intorno. La presenza del carcere.

di IL CORPO –
– 28 Settembre 2021

Francesca Fini / Cyborg Fatale (2011 – 2021), a cura di Bruno Di Marino, Milano 2021

Questo libro è la presa d’atto di una compulsione alla metamorfosi e all’anamorfosi tramite una creatività artistica avida di ogni mezzo possibile.

L’artista è Francesca Fini, 51 anni, romana. Cyborg Fatale copre gli ultimi 10 anni della sua attività. Viene da dire: della sua vita, tanto è totale e senza resti il percorso che viene raccontato.

La prima cosa che colpisce è la quantità di lavoro svolto. Chi abbia avuto a che fare con Francesca ha sentito la tonalità ascetica del suo modo di fare arte, la devozione a creare senza soste né stanchezze, letteralmente giorno e notte, con una attenzione ossessiva a ogni dettaglio anche minimo, sotto il segno di una autarchia che vuole gestire da sola tutta la scena. Anche quando altri vengono coinvolti, sembrano marginali, semplici protesi

di beezy –
– 19 Settembre 2021

Fernanda ALFIERI, Veronica e il diavolo. Storia di un esorcismo a Roma, Torino, Einaudi, 2021

Nel 1834 una giovane ragazza romana, Veronica Hamerani, di famiglia legata alla Chiesa, manifesta i sintomi di una possessione diabolica.

Per accidente, cercando altro, nell’Archivum Romanum Societatis Iesu, Fernanda Alfieri capita sul fascicolo Esorcisazione di Maria Antonina [in realtà Veronica] Hamerani, ritenuta ossessa (1834-1835). Il fascicolo raccoglie alcuni mesi di protocolli dell’osservazione partecipante degli esorcisti seduta dopo seduta, descrive il comportamento di Veronica, corpo, gesti, parole. Racconta le azioni di chi deve liberarla dal diavolo.

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