La più importante Associazione dei Pediatri Usa ha modificato nei giorni scorsi le sue linee-guida sulla circoncisione dei neonati. Secondo la APP i benefici derivanti dalla circoncisione sarebbero superiori ai rischi derivanti dal micro intervento chirurgico.
Alla circoncisione vengono attribuite molte virtù: meno probabilità di contrarre l’HIV, minore propensione alle infezioni urinarie, diminuizione del virus del papilloma (HPV) e dunque del cancro della cervice ecc ecc ecc.
Tuttavia la APP non consiglia la circoncisione generalizzata, e si limita a segnalare alle famiglie la valutazione di questa possibilità per il loro neonato.
Si tratta di un altro passo avanti a sostegno della campagna pro circoncisione avviata soprattutto nei paesi con elevata incidenza di AIDS (Africa centrale e sud orientale). Una serie di studi avrebbe dimostrato l’efficacia della circoncisione nel diminuire il contagio HIV.
In parte la validità di queste indagini è stata contestata. Altri critici hanno negato che studi derivati soprattutto dai dati relativi a adulti maschi africani possano essere estropolati in modo attendibile alla popolazione neonatale di contesti socio-economici, igienici e medici completamente diversi.
Per le commistioni tra potere e mutilazioni genitali in Africa, rimandiamo a https://www.ilcorpo.com/ilcorpo/news/?p=544. Sul potere salvifico della circoncisione rispetto al cancro della prostata, https://www.ilcorpo.com/ilcorpo/news/?p=737
Si ampliano le proprietà miracolose della circoncisione. Dopo l’AIDS, il Papilloma Virus e l’herpes un nuovo flagello potrebbe venir allontanato grazie al taglio del prepuzio: Jonathan L. Wright del Fred Hutchinson Cancer Research Center di Seattle avrebbe individuato una correlazione tra circoncisione e riduzione del rischio di sviluppare il cancro alla prostata.
Il ricercatore precisa però di aver individuato solo una connessione e non una causalità, e che non se la sentirebbe di consigliare una mutilazione genitale di massa.
Stati Uniti all’avanguardia nella medicalizzazione crescente del corpo umano, e nella resistenza contro questa medicalizzazione.
La US Preventive Services Task Force è una struttura di esperti indipendenti che lavora per il Ministero della Sanità USA. A ottobre, ha proposto la modifica radicale dei protocolli per l’esame del PSA nel sangue.