Una insolita, straordinaria madonna con bambino è il vertice estetico della mostra sull’arte Andina durante la dominazione spagnola in corso allo Art Institute di Chicago. A Voyage to South America. Andean Art in the Spanish Empire: questo il tema. Due grandi sale con opere spesso esposte per la prima volta, provenienti in molti casi da collezioni private, e quasi tutte di grande bellezza. Ma l’incauto visitatore in attenzione fluttuante si ferma lì, davanti alla Nostra Signora di Betlehem con un donatore, opera di ignoto artista peruviano attivo a Cuzco nel XVIII secolo. Eccone un dettaglio. Condensa e esprime in forma visiva i dilemmi, le tentazioni e le strategie dell’unità duale. Restituisce uno sguardo originario sulle madonne con bambino che troppo abbiamo visto. Ci torneremo presto nel Diario paranoico-critico, del cui metodo è ben degna. 

 

Ignoto, Nostra Signora di Betlehem con un donatore (dettaglio), Cuzco (Perù), XVIII secolo

What happens to your identity when your face gets badly mutilated and loses its form? What happens to your identity when your nearly formless face is more or less restored to a form which is and is not its/your form? The Great War was a cruel mass laboratory on the relationship between the face, the body schema, personal identity and social identity. A seminar organized by the University of Durham and the Wellcome Trust deals with the “gueules de bois” from the perspective of the reparative and compensatory dilemmas  of war surgery. IL CORPO will return to this in its Section Paranoiac-critical Diary and in a review of a recent Italian book. As of now, it is worth to pay attention to this workshop. The organizer and rapporteur Suzannah Biernoff, Senior Lecturer at the Dept of History of Art at Birkbeck (University of London) has been dealing for a few years with the history of the body, particularly in the Great War. More details here: https://www.dur.ac.uk/resources/cmh/PotraitsViolence_Sept18.pdf

Il libro di Giorgia Biasini Scriverne fa bene. Narrare la malattia, curarsi con un blog verrà presentato il 5 dicembre alle ore 18 nel quadro di  Più libri più liberi,  al Palazzo dei Congressi di Roma. L’autrice racconta l’esperienza personale di oltreilcancro.it blog comunità online che trasforma il cancro da destino indicibile a malattia che la narrazione può aiutare a dire e a vivere come percorso di consapevolezza e condivisione.

All’incontro intervengono Ritanna Armeni, giornalista, scrittrice e conduttrice tv, Maria Teresa Gamucci, direttore dell’unità complessa di oncologia della ASL di Frosinone e Stefania Polvani, sociologa e direttore del servizio educazione alla salute della Asl 10 di Firenze.

L’evento è sostenuto da Pfizer nell’ambito della campagna di comunicazione e impegno sociale Viverla Tutta, che promuove il tema della medicina narrativa.

Un corpo di stracci, un corpo di frammenti di immagini sociali che sono anche frammenti e frantumi di identità in cerca di ricomposizione. Abbandonati ai piedi di uno scalone monumentale di un museo monumentale nella parte monumentale dell’EUR. Questo il modo potente in cui l’antropologo Vincenzo Padiglione e Carmela Spiteri hanno tradotto [S]oggetti migranti, il progetto in corso nel Museo Etnografico L. Pigorini di Roma. La sintesi è densa, e intorno c’è solo silenzio. Da vedere, prima che l’installazione venga smontata.  http://soggettimigranti.beniculturali.it.

ai piedi dello scalone

In che modo sono circolate su Twitter le notizie sulla scoperta del bosone di Higgs prima, durante e dopo l’annuncio ufficiale? Quali sono i vettori, i canali e i network individuali e istituzionali che hanno diffuso il gossip poi notizia? Un articolo ricostruisce tutto ciò e getta luce sul ruolo delle ‘voci’ sociali e delle reti informali nella costruzione della notizia scientifica e della sua ‘verità’. Utile contributo a una dimensione che la sociologia della scienza trascura, Ma anche utile esplorazione delle metodologie di analisi e rappresentazione  di un network web 2.0 e della sua struttura. Autori: M. De Domenico, A. Lima, P. Mougel, M. Musolesi, dell’Università di Birmingham. Vedi http://arxiv.org/abs/1301.2952

Dal 29 agosto al 1° settembre 2012 si terrà a Firenze la Scuola estiva della  Società italiana delle Storiche (SIS).

Il tema di quest’anno sarà “Narrare sé/narrareil mondo”, una riflessione sulla molteplice funzione delle narrazioni individuali e collettive attraverso  vari strumenti comunicativi: dalle memorie orali alle auto-narrazioni in forma letteraria, passando attraverso le più attuali forme di auto-espressione come i blog su internet.

Un’attenzione particolare sarà rivolta a importanti snodi storici della contemporaneità: la guerra e la memoria, i passaggi di generazione, la vita privata e le sue narrazioni,con uno sguardo transculturale dall‘Europa ai paesi arabi e con una riflessione costante sull’intreccio tra narrazione, identità di genere e orientamento sessuale.

Per info:scuola@societadellestoriche.it

Ricordiamo il 4° Convegno nazionale organizzato da STS Italia, “Tecnologie emergenti, mondi sociali”, che si terrà a Rovigo dal 21 al 23 giugno 2012. La seconda sessione  “Corpi, tecnologie pratiche e saperi in campo biomedico” si confronta con le tecniche biomediche del corpo, offrendo molti spunti di riflessione.
Si discuterà di  “Body and Imaging Technologies”, “Body Mutations: Between Normalization and Enhancement”,  “Emerging Forms of Corporeity”, “Narrating and Performing the Body”,  “Narrating and Performing the Body
Through New Media”. 

I coordinatori della sessione saranno: Marina Maestrutti (Université Panthéon Sorbonne, marinamaes@hotmail.com); Guido Nicolosi (Università di Catania, gnicolos@unict.it); Barbara Pentimalli (Università La Sapienza di Rom  pentimab@hotmail.it) e Mauro Turrini (Università di Padova, mauro.turrini@unipd.it). 

Qui il programma completo del Convegno.

 

Siete ancora in tempo per visitare la mostra Brains: the Mind as Matter, alla Wellcome Collection di Londra fino al 17 giugno. Esposti 150 oggetti, tra cui opere d’arte, video, fotografie, cere anatomiche, tavole mediche e cervelli “veri”.  La collezione mostra come nei secoli il cervello umano sia stato operato, studiato, raffigurato, classificato. Contro il dilagare della “neuro fuffa” è utile ricordare “not what brains do for us, but what we have done to brains“.