My Sunday Picks

Un manifesto per i Big Data  [di Serena Danna, La Lettura, 24 novembre, p. 6]

Il 15 novembre al Massachusetts Institute of Technology di Boston, il SENSable City Lab ha organizzato Engaging Data 2013, giornata di studio sui Big Data a partire dall’effetto Snowden. Utile, importante, fondamentale l’autocritica e il ripensamento. Meno utile, continuare ad utilizzare il concetto/valore di trasparenza come se dovesse bastare la chiarezza sull’uso delle informazioni  raccolte e sul loro utilizzo a trasformare i Bad Data in Good Data. Dobbiamo interrogarci sulle componenti emotive delle nuove strategie di costruzione dell’identità del soggetto. Perché c’è bisogno di condividere ogni viaggio, ogni festa, ogni cena, ogni parto su Facebook? La regolamentazione sull’uso dei dati deve andare di pari passo con la costruzione sociale dell’importanza e del valore della priviacy e con la rifondazione del desiderio di intimità.

 

L’ossessione dell’apparenza  [di Gabriele Romagnoli, la Repubblica, 24 novembre, p. 43]

1. Ricordati che anche se non appari continui ad esistere ugualmente …“: un decalogo per cominciare a ridiventare intimi, innanzitutto con se stessi.

 

Elogio della discrezione  [di Anais Ginori, la Repubblica, 24 novembre, p. 42]

Intervista al filosofo Pierre Zaoui che ha pubblicato La Discrétion: Ou l’art de disparaître. Selfie, l’autoritratto con smartphone condiviso sui social media, è la parole del 2013: l’uso è cresciuto del 17mila % in un anno. Zaoui contrappone all’ossessione dell’apparire, la definzione di discrezione di Proust:” E’ il privilegio di poter assistere alla propria assenza “. Per Zaoui la discrezione diventa:” Una forma di dissidenza nella società panopticon in cui tutto e tutti è guardato, osservato, schedato “.

Please follow and like us: