13 Ott My Sunday Picks
Il nostro nome finisce sul barattolo. Prodotti per la generazione 2.0 [di Maria Luisa Agnese, Corriere della Sera, 13 ottobre p. 27]
La lattina personalizzata è la risposta al biologico? Il biologico e il chilometro zero nascono dal bisogno di merce non standardizzata, quindi di un io non in serie. Natura vs industria diventa bellezza – identità – qualità vs massa – quantità – anonimato. Ora l’industria cerca di rispondere. Sarà efficace? Veramente il consumatore pensa di bere la sua coca cola, come se fosse un prosumer?
Pubblicità Google usa gli utenti [Corriere della Sera, 13 ottobre, p. 16]
Come cercare di renderci inconsapevoli uomini (e donne) sandwich. Un aggregatore automatico di quello che senza badarci disseminiamo in giro.
Dave Eggers. L’ologramma della vita [di Paolo Giordano, la Lettura, 13 ottobre, p. 2]
Eggers non sembra voler raccontare altro che la trama dei suoi libri (cosa che ovviamente ti fa passare la voglia di leggerli). Alla fine, tra le righe, unica segnalazione che incuriosisce: lo scrittore Nyuol Tong che ha curato la prima raccolta al mondo di racconti del Sud del Sudan.
Bansky, il graffitaro fantasma che manda in tilt New York. Dipinge di notte la città: fan e polizia gli danno la caccia [di Massimo Vincenzi, la Repubblica, 12 ottobre, p. 20]
Con Better Out Than In finalmente Bansky restituisce la street art alla città come opera aperta, iscrizione/ferita contraddittoria e contaminata.