I pediatri USA anticipano ai bambini di 4 anni la diagnosi e il trattamento dello ADHD

Negli USA a ottobre la American Academy of Pediatrics ha modificato le linee guida per le diagnosi dello Attention Deficit Hyperactivity Disorder. L’attenzione clinica viene anticipata a 4 anni (erano 6) e prolungata fino a 18 (limite precedente: 12 anni). Il trattamento è sempre a base di metilfenidato (il Ritalin).

Questo spostamento clinico verso l’età prescolare ha provocato dure discussioni. In particolare è stato sottolineato che, presi isolatamente, la maggior parte dei sintomi presunti dell’ADHD sono presenti nei comportamenti spontanei di bambini di quell’età. Inoltre, dato che spesso non sono ancora inseriti in un circuito scolastico strutturato, l’identificazione e valutazione dei sintomi obbedisce difficilmente a criteri di rigore e continuità in contesti neutrali: il bambino è alla mercé delle dinamiche familiari  e dell’osservazione episodica del medico.

Tra l’altro, come notano i critici, quasi mai il bambino con presunta ADHD presenta i sintomi nello studio del medico. Obiezioni altrettanto serie si possono fare alla diagnosi di ADHD negli adolescenti (12-18 anni). Nel 2007-2009, il 9 % dei bambini di 6-12 anni si è visto diagnosticare lo AHDH. Questa percentuale elevata e in continua crescita ha fatto parlare di una tendenza inarrestabile alla medicalizzazione dell’infanzia.

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