ilcorpo.com rende disponibile un nuovo materiale sul corpo del potente e sui rituali problematici che ne accompagnano la morte.
Dopo la sepoltura impossibile di Erich Priebke, l’ex ufficiale nazista di cui nessuno voleva il cadavere, ecco un’ampia raccolta dell’immaginario sociale intorno al corpo di Chavez morto. Si tratta di 56.300 tweet in inglese, spagnolo, portoghese e italiano postati nei giorni immediatamente successivi al suo decesso.
Il presidente venezuelano è stato per molti un eroe della lotta all’imperialismo occidentale ma anche della lotta al cancro (indotto secondo il suo vice dal nemico capitalista).
La sola sepoltura sembra ridurre Chavez a puro corpo naturale. Serve anche il corpo politico. L’8 marzo 2013 il suo successore Maduro annuncia che la salma del Caudilho verrà imbalsamata ed esposta permanentemente al pubblico, in continuità con la tradizione dei capi della rivoluzione socialista, da Lenin a Mao. Ma gli specialisti fanno sapere pochi giorni dopo che per il corpo di Chavez si è deciso troppo tardi: la decomposizione è ormai avanzata. Il 14 marzo Maduro è costretto a un dietro front.
Tra questi due eventi si ripetono molte delle dinamiche che Cristiano Grottanelli ha analizzato ne IL CORPO a proposito della mummia di Lenin: la polemica tra puristi atei e “mummiofili”, i dubbi sull’autenticità della salma, il parallelo tra conservazione della mummia e sopravvivenza delle speranze rivoluzionarie. Sullo sfondo la sofferta elaborazione sociale e psicologica del lutto che accompagna sempre la scomparsa di un leader carismatico. Un’altra vicenda esemplare, che questo materiale permette di percorrere in profondità.