Dopo anni di indifferenza, finalmente alla Fraenkel Gallery di San Francisco una mostra importante per le foto di Peter Hujar, la prima abbastanza completa dopo le retrospettive del 2005 al Moma PS1 (Brooklyn), e allo Institute for Contemporary Arts (Londra) nel 2007.
Morto di Aids a 53 anni, Peter Hujar è stato uno dei grandi protagonisti della vita artistica dello East Village newyorchese negli anni ’70 e ’80. Mentore di alcuni, conosciuto da tutti, amato e/o odiato da molti, ha costruito un universo iconico forse unico in quel periodo per rigore formale e tematico. Corpi: soprattutto di uomini del popolo gay del Village
La più importante Associazione dei Pediatri Usa ha modificato nei giorni scorsi le sue linee-guida sulla circoncisione dei neonati. Secondo la APP i benefici derivanti dalla circoncisione sarebbero superiori ai rischi derivanti dal micro intervento chirurgico.
Alla circoncisione vengono attribuite molte virtù: meno probabilità di contrarre l’HIV, minore propensione alle infezioni urinarie, diminuizione del virus del papilloma (HPV) e dunque del cancro della cervice ecc ecc ecc.
Tuttavia la APP non consiglia la circoncisione generalizzata, e si limita a segnalare alle famiglie la valutazione di questa possibilità per il loro neonato.
Si tratta di un altro passo avanti a sostegno della campagna pro circoncisione avviata soprattutto nei paesi con elevata incidenza di AIDS (Africa centrale e sud orientale). Una serie di studi avrebbe dimostrato l’efficacia della circoncisione nel diminuire il contagio HIV.
In parte la validità di queste indagini è stata contestata. Altri critici hanno negato che studi derivati soprattutto dai dati relativi a adulti maschi africani possano essere estropolati in modo attendibile alla popolazione neonatale di contesti socio-economici, igienici e medici completamente diversi.
Per le commistioni tra potere e mutilazioni genitali in Africa, rimandiamo a https://www.ilcorpo.com/ilcorpo/news/?p=544. Sul potere salvifico della circoncisione rispetto al cancro della prostata, https://www.ilcorpo.com/ilcorpo/news/?p=737
La possibile correlazione tra circoncisione e minore probabilità di contagio HIV eterossessuale sta ponendo problemi nuovi a chi cerca di fermare l’epidemia. Le tecniche tradizionali sono lente, cruente, potenzialmente pericolose se effettuate in strutture sanitarie o parasanitarie inadeguate. Ocorrono nuove tecnologie adatte alla mutilazione genitale di massa.
Il terreno di sperimentazione urgente è l’Africa subahariana.
Goodwill Zwelithini, re degli Zulu, ha annunciato il ripristino della circoncisione per i maschi Zulu. La pratica della circoncisione è presente in altre popolazioni sudafricane come gli Xhosa e i Sotho durante i riti di passaggio dell’adolescenza. Gli Zulu l’avevano abbandonata già dall’800, ma
L’Organizzazione Mondiale della Sanità appoggia senza riserve la circoncisione di massa dei maschi nell’Africa orientale e del Sud. Già da anni tre ricerche condotte con metodologie standardizzate in tre regioni diverse del continente africano sembrano aver dimostrato una notevole diminuzione della probabilità di contagio HIV eterosessuale per i maschi circoncisi. Le valutazioni più ottimistiche parlano di un crollo del 60%.
L’0biettivo è la circoncisione di oltre 20 milioni di maschi tra i 15 e i 49 anni entro il 2015