Tag: occulto

di Enrico Pozzi –
– 2 Maggio 2013

La Vendetta di Finnegan

Per che cosa paghi, quando acquisti un libro? Dal punto di vista fisico non fai un grande affare: porti a casa una robetta fragile che prende fuoco facilmente, si rovina con l’acqua, si inzacchera con la terra.Tre elementi su quattro la detestano, e anche il quarto, l’aria, non gli vuole bene (provate a leggere su una spiaggia piena di vento e ne riparliamo). D’ora in poi la sua vita sarà in costante pericolo.Ma non è questo che ti interessa. Quello che desideri è il mondo alternativo, il panorama mentale (o il piano astrale) in cui quel libro ti porta. Tutti i libri disegnano mondi: allargano il tuo panorama personale, inseriscono personaggi e luoghi nuovi in quella continua recita a soggetto che è la mente umana. La Storia non è mai disgiunta dal Mito, e i libri, siano essi fiction o saggistica, giocano con entrambe.

Poniamo che io abbia deciso di scrivere Finnegans Wake II: la Vendetta di Finnegan. Dopo essermi annoiato a morte con Joyce, butto giù un mattoncino di quattrocento pagine che racconta di come Finnegan ritrovi se stesso in un casinò di Montecarlo, vada a letto con un vampiro e scopra che Gesù e la Maddalena erano non solo amanti, ma anche fratello e sorella.

Quello che ho scritto è un ‘falso’ seguito di Finnegans Wake?

Ma il libro esiste davvero, e parla davvero di Finnegan, davvero racconta le sue nuove avventure. La sua vita è un po’ cambiata, ma se non lo fosse, non ci sarebbe stato bisogno di scrivere un seguito.

Qualcuno potrebbe obiettare che il mio sequel è ‘falso’ perchè solo l’autore di un’opera ha diritto a proseguirla. Ma a questo punto anche Alien 2 non sarebbe un ‘vero’ sequel di Alien, e i fumetti di Conan non sarebbero ‘veri’ fumetti di Conan. Una posizione che è, al meglio, euristicamente inutile, al peggio, demenziale.

Il mio La Vendetta di Finnegan sarà anche un libro mediocre, ma di certo non sarà meno ‘vero’ del libro di Joyce. Quand’anche io provassi ad attribuirlo a lui, sarebbe un falso libro di Joyce, ma non un falso libro tout court, né un falso sequel.

Per ora però siamo nel campo della fiction, che per sua natura confonde le acque. La condizione ontologica di un’operazione del genere è diversissima da quella, poniamo, dei Protocolli dei Savi Anziani di Sion. In questo caso non è falsa solo l’attribuzione, è falsa ogni cosa: quelli non sono neanche veri protocolli, mentre il mio romanzo è un vero romanzo a tutti gli effetti (o lo sarebbe se mai lo scrivessi). Il che mette in luce una differenza sostanziale tra fiction e saggistica, tra Storia e Mito… e quindi contraddice quanto detto finora. Giusto? Un po’ di pazienza; le cose sono più complesse di così.

La lettura di un libro funziona in modo simile all’assunzione di una dose di lsd: alteri la tua coscienza e ti immergi in un mondo alternativo, che forse esiste solo nella tua mente, forse no. In ogni caso la realtà consensuale si disgrega attorno a te, l’Universo intero collassa ai tuoi piedi, e a quel punto non ha più senso parlare di realtà e falsità, perché sei nel regno della mente, nel piano astrale, in un mondo di possibilità infinite.

Detto questo, esistono dei falsi libri, i cosiddetti pseudobiblia.

Qualcuno ci sarà arrivato: per essere falso un libro deve non-esistere, non essere mai stato scritto. E qualcuno deve credere che, invece, sia stato scritto davvero.

Connect with