La rivista esiste dal 2009 ed è stata plasmata dall’influenza di Judith Butler e Monique Wittig. Diversi numeri sono di grande interesse. Tutti i fascicoli online, liberamente scaricabili.
Per il numero che uscirà nella seconda metà di quest’anno, le curatrici propongono il tema di una ritraduzione concettuale della etereosessualità in eteronormatività. Le ragioni della proposta sono presentate in dettaglio nello appel à contribution qui: https://journals.openedition.org/gss/1284
A IL CORPO il linguaggio pare poco trasparente, più di identità e appartenenza al ‘noi’ che di apertura all’esterno. Ma il gruppo è serio, francofono e non solo francese. La scadenza per le proposte è molto vicina.
Lunedì 18 aprile , IL CORPO 4/15 sarà on line sul sito www.corpo.com. Articoli e saggi su: la pelle e la nascita della dermatologia moderna, l’Ebreo in quanto Jack lo Squartatore, le molteplici varianti del cannibalismo politico, una vicenda erotica di gruppo, l’etnocentrismo critico e la fine del mondo di Ernesto de Martino, una installazione di V. Padiglione sul corpo del migrante, tre frammenti poetici di Ingeborg Bachmann sul confine ecc.
La psicoanalisi ha qualcosa da dire intorno al Male e alle forme estreme di distruttività? Una domanda che dovrebbe essere ineludibile. La ha affrontata il Centro Psicoanalitico di Roma (Società Psicoanalitica Italiana) il 17 ottobre scorso con una giornata intensa di relazioni e discussioni organizzata da Andrea Baldassarro e Manuela Fraire. Dopo l’introduzione di Baldassarro (Perché il Male. La psicoanalisi e i processi distruttivi), gli interventi di Marco Francesconi e Daniela Scotto di Fasano (Pulsione e repulsione di morte. Una riflessione sull’incomprensione maligna), di Roberta Guarnieri (Il male imprescrittibile), di Riccardo Galiani (Tracce del disumano), di Francesco Castellett y Ballarà (La psicoanalisi si interroga sulla guerra e sulle sue conseguenze), di Marina Malgherini (L’opera del sacrificio. Uno studio psicoanalitico), di Enrico Pozzi (La purezza e il massacro. Alcune metacategorie della distruttività estrema). Ha concluso i lavori Manuela Fraire con L’eterno ritorno dell’oggetto rimosso.
Presto il volume con tutte le relazioni. Sarà un’occasione per tornare a parlare del molto che è stato detto, e del moltissimo che rimane da percorrere.
In corso a Venezia la più interessante iniziativa recente di Body Art al livello internazionale. Ritual Body – Political Body è il tema della 2a Venice International Performance Week, in corso a Palazzo Mora. Oltre 50 artisti conosciuti e meno conosciuti lavorano fisicamente intorno a due aspetti-chiave interconnessi del corpo come costruzione sociale: segno, sintomo, incarnazione dell’ordine e della possibilità del disordine.
Già nel 2012 la 1a Performance Week aveva affrontato un tema potente: Corpo ibrido – Corpo poetico.
Questa volta il focus
Una immagine fotografica di Man Ray condensa livelli multipli di senso, esprime la natura viscerale della preghiera, trasforma la pancia e i suoi dintorni negli organi del rapporto con il divino. Man Ray lettore del grande Ernest Jones, che fece concepire la madonna attraverso l’orecchio? Probabilmente no, eppure la sua icona sovradeterminata contiene Ernest Jones e molto altro: Bachtin, Schneider, van der Leeuw, il Rimbaud di Voyelles, Histoire d’O, Hans Bellmer, Kiki de Montparnasse, il sedere di Lee Miller, la luce sterile della luna, dio come forma frusta del sacro, ecc. Da leggere e da vedere nell’ultimo n. de IL CORPO: https://www.ilcorpo.com/it/rivista.htm.
E’ il più interessante convegno del 2014 sul tema del Corpo (femminile) di genere. Oltre 40 relazioni lo affrontano da una prospettiva filosofica e sociopolitica. Tra gli argomenti delle sessioni di lavoro: la costruzione sociale delle donne, pornografia e violenza sessuale, maternità e maternità surrogata, il bel-corpo, l’approccio storico al corpo di genere, il corpo lesbico, ecc. 21-22 novembre a Dublino. Registrazione obbligatoria. Partecipazione internazionale ‘alta’ e molte relazioni con titoli significativi. Poche le presenze italiane: Nicla Vassallo (Genova), Carlotta Cossutta (Verona), Valeria Venditti (Roma), Cristina Amoretti (Genova).
Impressionante l’assenza della psicoanalisi: solo perché è una Società di Filosofia?
Se possible, da non perdere. Rimane la malinconia per la mancanza di un equivalente italiano sia della Society che di un evento di questo tipo e portata. (enrico pozzi)
Link:
In Italia e in Europa, la sessualità dei migranti recenti e degli immigrati relativamente stabilizzati è ormai un nuovo protagonista imprescindibile della sessualità sociale. Molti stereotipi e autostereotipi, poche ricerche serie, pochi collegamenti tra l’indagine psicosociale e sociomedica da un lato e l’esperienza quotidiana di chi lavora nei contesti di immigrazione. Cruciale il problema dei comportamenti giovanili e del loro impatto sulla diffusione delle malattie sessualmente trasmissibili. A questo aspetto è dedicato l’incontro “Santé sexuelle et migration”, organizzato dalla Université de Neuchâtel e dalla Haute Ecole fribourgeoise de travail social. Iscrizione obbligatoria. I dettagli in http://www.hes-so.ch/fr/journee-scientifique-sante-sexuelle-migration-3566.html
Micrologus, la bella rivista diretta da Agostino Paravicini Bagliani, presenta un convegno su “Femminilità e mascolinità alterate: trasgressione e inversione dei generi nel Medioevo”. Le organizzatrici sono Eva Pibiri e Fanny Abbott, dell’Università di Losanna, che ospiterà i lavori all’Amphipôle il 21 e il 22 novembre 2013. I temi sono affascinanti. Il programma è allegato, ma vale la pena citarne qualcuno: il dibattito sull’eunuco, la sodomia eterosessuale nel mondo arabo, Enrico III e i suoi mignons, l’accertamento dell’ermafroditismo nel Rinascimento, lo statuto giuridico delle ambiguità sessuali anatomiche ecc. Ci pare di capire che gli Atti diventeranno un volume di Micrologus. Da non perdere. Contatti: eva.pibiri@unil.ch, fanny.abbott@unil.ch.
Ecco il programma:
Già nel 2007 l’equivalente francese dell’Istituto Superiore della Sanità aveva segnalato la pericolosità (trombosi) delle pillole anticoncezionali di 3a e 4a generazione: non devono essere la prima scelta offerta dal medico alla paziente/cliente. Una serie di articoli a doppia pagina di Le Monde tra dicembre e gennaio ha rilanciato la questione. Si ribadisce la pericolosità accertata di queste pillole e si va oltre: molti casi di eventi patologici gravi collegati al loro uso non sarebbero segnalati alle autorità di controllo, e una serie di ginecologhi molto noti e molto mediatici intratterrebbe vicinanze pericolose con le aziende farmaceutiche coinvolte. Dunque una collusione criminale tra medici e big pharma a spese del corpo delle donne?