Tag: Jim Jones

di Enrico Pozzi –
– 21 Novembre 2018

Esattamente 40 anni fa, il 18 novembre, oltre 900 cittadini USA morirono nella giungla della Guyana. Un suicidio-omicidio con una bevanda al cianuro. Oltre 200 erano bambini o adolescenti, spesso avvelenati direttamente dai loro stessi genitori spruzzando il liquido in gola  con siringhe.

Il Peoples Temple (scritto così) era una setta religioso-politica californiana, fondata circa 15 anni prima dal pastore Jim Jones. Erano andati in Guyana alla spicciolata dal 1975 per fondare una comunità utopica, Jonestown.

Si sono registrati durante il rito di morte. Ero negli Usa in quel periodo.

di IL CORPO –
– 23 Luglio 2015

Jim Jones, suicidio collettivo, oicofobia, antropofobia, Finkielkraut, Ernesto de Martino, e Adriano Favole

Jim Jones è stato il fondatore, il capo carismatico e il pifferaio paranoico del People’s Temple, la comunità religiosa califor-niana che si è suicidata in massa – 1012 morti – nella giungla della Guyana il 18 novembre 1978.

La famiglia del Reverendo era atipica. 1 figlio dalla moglie Marceline e altri 8 adottati nel corso degli anni: Indiani Ameri-cani, Asiatici, Neri, caucasici ecc. Jones la chiamava la “Rain-bow Family”, la Famiglia Arcobaleno.

Come il People’s Temple, la Famiglia Arcobaleno era il prolungamento fantasmatico dell’Io e del corpo del Capo. Il gruppo esisteva in quanto Io-folla di Jones, il contenuto cui il corpo del Reverendo serviva da pelle psichica e sociale insieme: Body Natural e Body Politic in una perfetta e mortifera incarnazione dei «due corpi del Re » (Kantorowicz). La Famiglia Arcobaleno conteneva in sé tutti i colori possibili della realtà, tutte le ‘etnie’ umane: una Famiglia-Mondo, steno-gramma dell’umanità. Tramite la sua Rainbow Family, Jones perdeva il confine e i confini, diventata illimitato uomo-specie, incarnazione dell’universale, figura corporea di ogni possibile vivente, il luogo geometrico corporeo dell’onnipotenza divina: essere il padre di ogni vivente possibile, essere tutti, il tutto.

Questa concreta costruzione delirante implicava la tragedia finale, il cianuro distribuito in fila nella giungla.  […]

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Intorno a de Martino. Mal franzese per de Martino postumo

A quanto pare, sarebbe in arrivo la traduzione france-se della grande opera postuma di Ernesto de Martino, La fine del mondo. Contributo all’analisi delle apocalissi culturali, uscito a Torino nel 1977 da Einaudi (nuova edizione a cura di Clara Gallini nel 2002).

Lo annuncia un seminario che si è svolto nel 2014-2015 a Parigi, nell’ambito dell’École des Hautes Études di Bd. Raspail, quella EHESS che dovrebbe anche pubblicare il testo. Organizzatori del seminario: Giordana Charuty, Daniel Fabre e Marcello Massenzio (non c’è bisogno di presentarli). Titolo: «Traduire de Martino: l’atelier conceptuel de l’anthropologie italienne». Bel titolo, più vicino alla nostalgia e alla speranza della self fulfilling prophecy che non alla realtà. Francamente nell’antro-pologia italiana di de Martino rimane ben poca traccia. Non tanto concettuale […]

di Enrico Pozzi –
– 20 Aprile 2015

Jim Jones è stato il fondatore, il capo carismatico e il pifferaio paranoico del People’s Temple, la comunità religiosa californiana che si è suicidata in massa – 1012 morti – nella giungla della Guyana il 18 novembre 1978. La famiglia del Reverendo era atipica. 1 figlio dalla moglie Marceline e altri 8 adottati nel corso degli anni: Indiani Americani,  Asiatici, Neri, caucasici ecc. Jones la chiamava la “Rainbow Family”, la Famiglia Arcobaleno. 

Come il People’s Temple, la Famiglia Arcobaleno era il prolungamento fantasmatico dell’Io e del corpo del Capo. Il gruppo esisteva in quanto Io-folla di Jones, il contenuto cui

di Enrico Pozzi –
– 19 Settembre 2013

A ondate successive, sono apparsi nelle piazze e strade romane gli sticker con una foto classica di Jim Jones.

Il Reverendo Jim Jones era stato il fondatore, e poi l’angelo della morte, del People’s Temple, un setta-chiesa californiana suicidatasi con il cianuro il 18 novembre 1978 a Jonestown, la comune creata nel cuore della giungla della Guyana: 908 morti, di cui almeno 200 bambini, più qualche altro sgozzato e suicida nella sede del Tempio a Georgetown.

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