
La rivista esiste dal 2009 ed è stata plasmata dall’influenza di Judith Butler e Monique Wittig. Diversi numeri sono di grande interesse. Tutti i fascicoli online, liberamente scaricabili.
Per il numero che uscirà nella seconda metà di quest’anno, le curatrici propongono il tema di una ritraduzione concettuale della etereosessualità in eteronormatività. Le ragioni della proposta sono presentate in dettaglio nello appel à contribution qui: https://journals.openedition.org/gss/1284
A IL CORPO il linguaggio pare poco trasparente, più di identità e appartenenza al ‘noi’ che di apertura all’esterno. Ma il gruppo è serio, francofono e non solo francese. La scadenza per le proposte è molto vicina.
Antropologi, sociologi, semiologi, letterati, artisti, medici ecc per questo convegno fortemente interdisciplinare. Pretesto e filo conduttore: l’opera di David Le Breton, da sempre professore a Strasburgo e da quest’anno in pensione. Immaginario, esperienze, trasformazioni, l’innesto delle tecnologie, le questioni etiche e normative, la cura, le pratiche sociali, le rappesentazioni sociali, la ricerca artistica e letteraria ecc. Relatori da Francia, Brasile (un paese molto caro a Le Breton), Romania, Svizzera, Africa francofona. Cile, Messico, Argentina, Canada, Per l’Italia solo Gabriele Profita. Nessuno dal mondo anglosassone.
Speriamo che vengano pubblicati gli Atti. Il Programma può dare un’idea della complessità e ricchezza di questo evento.
Intanto una sintesi su YouTube per chi non ha potuto esserci.

A. CAMPI, L. VARASANO (a cura di), Congiure e complotti. Da Machiavelli a Beppe Grillo, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2016, €16
Un presentimento: toccherà occuparsi sempre più della paranoia come modello ordinatore del sociale, e del discorso paranoico come forma princeps del discorso pubblico. L’era delle ideologie nascondeva l’organizzazione paranoidea del pensiero dietro la nuvola dei sistemi di valori e delle filosofie della storia. La fine delle ideologie toglie questi orpelli. Ora la paranoia, messa a nudo, vive apertamente la sua gloria euristica e la sua potenza emozionale.
Ben venga tutto ciò che aiuta a capire la Bestia.
E’ il più interessante convegno del 2014 sul tema del Corpo (femminile) di genere. Oltre 40 relazioni lo affrontano da una prospettiva filosofica e sociopolitica. Tra gli argomenti delle sessioni di lavoro: la costruzione sociale delle donne, pornografia e violenza sessuale, maternità e maternità surrogata, il bel-corpo, l’approccio storico al corpo di genere, il corpo lesbico, ecc. 21-22 novembre a Dublino. Registrazione obbligatoria. Partecipazione internazionale ‘alta’ e molte relazioni con titoli significativi. Poche le presenze italiane: Nicla Vassallo (Genova), Carlotta Cossutta (Verona), Valeria Venditti (Roma), Cristina Amoretti (Genova).
Impressionante l’assenza della psicoanalisi: solo perché è una Società di Filosofia?
Se possible, da non perdere. Rimane la malinconia per la mancanza di un equivalente italiano sia della Society che di un evento di questo tipo e portata. (enrico pozzi)
Link:
Dal 20 al 22 Ottobre 2014 si svolgerà a Ginevra un affascinante Workshop interdisciplinare sulle emozioni. La molteplicità degli approcci e l’originalità della proposta teorica lo rendono un appuntamento di grande interesse per chi si occupa della costruzione sociale del corpo, della storicità delle sue manifestazioni e delle matrici emozionali del suo esser-corpo. Emotional Bodies: A Workshop on the Historical Performativity of Emotions. Per una breve presentazione si veda http://wp.me/p49jRq-2dg . Ulteriori informazioni si posso chiedere via mail a emotionalbodies@gmail.com. C’è tempo fino al 1 luglio per proporre un intervento. (enrico pozzi)
a
Marco REVELLI, Finale di partito, Torino, Einaudi, 2013, pp. 137, 10€.
Un libro serio sul sintomo di un problema molto più serio. Il sintomo è la crisi dei partiti politici in Italia (e nelle società post-industriali). Il problema è la difficoltà di pensare la democrazia rappresentativa e le sue sorti prossime future.
Nicola PORRO, Corpi e immaginario. Memoria, seduzione e potere dal Milite Ignoto al Grande Fratello, Acireale-Roma, Bonanno, 2010, pp. 239.
Tra molto ciarpame, finalmente un contributo della sociologia italiana che rende giustizia alla eccedenza del corpo rispetto alle categorie che pretendono di inglobarlo e risolverlo. Sociologia del corpo? Giriamo il problema ai guardiani delle discipline. Per noi semplicemente un libro bello da leggere, intellettualmente avventuroso, e naturalmente anche criticabile.
Nicola Porro si occupa da sempre di corpo, ma nella forma particolare del corpo sportivo, che è uno stato-limite della costruzione e rappresentazione sociale del corpo. Ora finalmente si è deciso ad uscire extra moenia, verso il corpo politico e il corpo spettacolo: un esito che lasciavano prevedere sia alcuni saggi sparsi, sia gli spostamenti progressivi di prospettiva nei suoi volumi di sociologia sportiva.
Corpi e immaginario è organizzato intorno allo spartiacque delle Grandi Narrazioni, termine che Porro deriva da Lyotard, e che si contrappone al simmetrico delle micronarrazioni. Nella Prima Parte, si esibiscono alcune Grandi Narrazioni corporee della 1a metà del secolo scorso, tre corpi sociali che sono ineluttabilmente anche corpi politici: il Milite Ignoto, Padre Pio, e Mussolini.
Il Milite Ignoto rielabora un saggio già pubblicato anni addietro, e produce le pagine più ricche e avvincenti del volume: la narrazione segue il filo conduttore cronologico di una vicenda che è per così dire un ready made narrativo, con tutte le componenti di una ’fiaba’ esemplare di Propp: l’Eroe, il Viaggio, il Riconoscimento ecc sullo sfondo di una drammatica vicenda collettiva di corpi sopravvissuti e di corpi morti, di corpi individuati e di corpi anonimi: una sorta di dialettica corporea tra il dissolversi dell’individuo nell’anonimato del sociale, e il tentativo dello stesso individuo di tornare ad una identità propria attraverso il ripristino visibile del suo corpo/Io. Qui Porro introduce la maggior parte dei concetti-chiave del suo discorso: il rapporto tra memoria, immaginario e rito; il mnemotopo; la religione politica corporale; la “comunità immaginata” di Anderson; il mito; il Leib freudiano (e dunque il desiderio); il corpo collettivo; la costruzione sociale del corpo.
Torneremo più oltre su questo apparato concettuale, che non ci convince fino in fondo. Ma qui ‘funziona’ bene. Con un limite: negli ultimi due anni il corpo di quel povero cristo è tornato ad essere moneta simbolica e politica sonante, spendibile e usata senza pudore: altro viaggio del treno, commemorazioni varie, riesumazione mediatica nell’ambito del 150nario, benedizione istituzionale di Governo e Presidente ecc (vedi