Nella Nordic House, all’interno del Municipio di Reykjavik, sul Pond, una potente mostra fotografica presenta 61 volti di partecipanti ai Gay Pride del 2011 e 2012, Nuuk, Groenlandia. Le foto sono di Jurgen Chemnitz, nell’ambito del progetto Gay Greenland. Questa mostra ne è la prima manifestazione su scala mondiale, e la prima rappresentazione forte dell’omosessualità nel Grande Nord che va dagli Inuit alaskani a Nunavik, dalla Groenlandia fino ai confini del mondo Sami.
Sono ritratti in primo piano. Come tutti i ritratti, il volto costruisce la rappresentazione condensata della propria identità psicologica e sociale.
Il 27 giugno scorso, il Tribunale di Colonia ha stabilito che la circoncisione di un minore per motivi religiosi è una lesione corporale a tutti gli effetti, e va vietata. “Il corpo di un bambino viene modificato in modo duraturo e irreversibile con la circoncisione”: una mutilazione ingiustificata razionalmente, inflitta a un soggetto indifeso dalla famiglia e dal gruppo di appartenenza.
La sentenza è ovvia, razionale, conforme alla difesa dei diritti di un soggetto debole, e in particolare del diritto alla integrità corporea. A nessuno dovrebbe esser concesso
Le conversazioni sociali hanno pochi dubbi. Noemi e Papi hanno fatto cose. A Villa Certosa ci sono state le orge. Berlusconi si rimedia le giovanette e ha l’harem. Ecc.
La cosa strana è che ci credono anche quelli che dichiarano di non crederci. Dicono: non c’è nessuna prova, le foto dei tanga cellulitici di Villa Certosa sono roba da suore orsoline rispetto alle spiagge nazional-popolari di Rimini o Coccia di morto.
Storie di trasparenza. La madre di un paziente che anche quando stava al gabinetto teneva la porta aperta per non perdere mai di vista i corridoi sul quale davano tutte le stanze della casa: del tutto visibile per poter vedere sempre tutto.
Oppure. La famiglia di una giovane paziente che vive in una casa senza porte. Tutti sempre nudi e senza la seconda pelle dei vestiti. Tutti sotto gli occhi di tutti in ogni atto. La vita intima del corpo come fatto pubblico.