Avvelenare i propri figli: il progetto politico dell’Evasore Fiscale secondo il Presidente del Consiglio Monti


 

Corriere della sera, 19 gennaio 2012

Monti ha dichiarato alla Radio Vaticana che “gli evasori fiscali offrono pane avvelenato ai loro figli”. 

Era ora che lo dicesse. Finalmente viene rotta la collusione familiare, l’omertà di sangue che protegge l’Evasore Fiscale dall’occhio potente dello Stato. Finalmente i figli sanno che i loro padri Evasori li stanno uccidendo piano piano, con il pane quotidiano (eh Padre Nostro…). Adesso i figli possono capire che, per salvarsi, devono non mangiare pane in casa, e soprattutto denunciare di corsa i loro padri all’Agenzia delle Entrate, oppure al 117 della Guardia di Finanza. E’ una questione di vita o di morte.

Il nostro metodo paranoico-critico ci aveva già fatto capire tutto da un pezzo, con il suo terzo occhio. L’Evasore Fiscale è la nuova configurazione italica del Nemico Interno, quello di sempre , l’Ebreo. Non avvelenavano forse gli Ebrei i pozzi ? Non diffondevano forse il veleno e le epidemie per distruggere i Gentili e salvare il proprio potere e il proprio Sterco del Demonio? Non sacrificavano forse i bambini dei Cristiani, non si nutrivano e si bagnavano forse del loro sangue ? Non giungevano forse, memori di Erode, ad uccidere i propri figli più teneri per ottenere con il più sacrilego dei crimini Potenza e Ricchezza dal Demonio? Non erano forse esseri senza patria e senza radici, apolidi come i loro soldi? Non si nascondevano forse tra i Gentili facendosi subdolamente quasi eguali a loro, mimetici traditori?

Il nostro lucido Presidente del Consiglio, forte della sua Fede che tutti gli arcani e i complotti svela, ha finalmente visto e detto, e nel luogo giusto, vicino al Trono di Pietro. L’Evasore Fiscale è il nuovo Ebreo. Uccide di nascosto la Nazione di cui mangia libbre di carne viva – o Shilock moderno! – . Giorno dopo giorno deruba e divora il nuovo Gentile, il nuovo Agnello inerme, il Lavoratore Dipendente che nutre col proprio sangue la comunità in cui l’Evasore si pasce. Nascosto tra noi, camaleonte che si finge eguale a noi per suggerci la vita. Anche lui senza radici e senza patria, come senza radici e senza patria sono i suoi soldi sporchi che porta in altri paesi di Gnomi di Zurigo per purificarli nel lavacro del riciclo. 

E ora il Presidente del Consiglio ci ha detto finalmente tutta la verità, l’ultimo terribile segreto: avvelenatore del pane – come per secoli l’Ebreo ha cercato inutilmente di avvelenare l’Ostia, il Pane della Vita. E nemico addirittura della vita che lui stesso ha generato, dei suoi figli, che avvelena giorno per giorno per salvaguardare il suo lercio godimento presente.

 Ma il terzo occhio del metodo paranoico-critico aveva visto dell’altro. Una classe politica priva di legittimazione stava giocando da tempo con la paranoia per ridarsi credibilità e consenso. Una casta giudiziaria screditata dalla sua scandalosa inefficienza e dai suoi privilegi si dedicava da tempo alla propria rigenerazione paranoica proponendosi come la castigatrice dei vizi pubblici, e dunque come rinnovato modello di virtù civili, mentre cancellava lo habeas corpus e realizzava il carcere diffuso tramite il panopticon delle intercettazioni. Una microcasta giornalistica dedita al bello scrivere liceale e al tabloid cercava di recuperare ruolo e potere dedicandosi alla scoperta di complotti, cospirazioni, crimini e fetenzie largamente immaginarie, ma con una lezzo socialmente sexy, e con il piacere proprio e dei lettori di svilire i potenti invidiati. 

L’Evasore Fiscale ha rappresentato il luogo geometrico di queste paranoie convergenti, e funzionali a tutti. Il perfetto Nemico Interno contro cui indirizzare la sofferenza cieca della gente. Il perfetto colpevole di tutto, che dunque assolve tutti dalle loro concrete responsabilità per lo sfascio di un paese. 

Poi è arrivato il Governo Monti, il weberiano Governo del Presidente, nato come stato d’eccezione per gestire l’emergenza, il meno politicamente legittimo dei governi possibili: senza voti, senza maggioranze, senza futuro. La legittimità di questo governo è data dalla paura della catastrofe, la sua durata è condizionata dall’esistenza di un Nemico. Per essere forte e svolgere la sua quasi illegitima missione, Monti deve alimentare la paura e deve esasperare il pericolo del Nemico. 

Ecco allora l’Evasore che avvelena il pane dei suoi figli. Mobilitazione estrema e grand guignol della paranoia sociale contro il Vampiro. Costruzione immaginaria del conflitto mortale tra padri e figli – la strategia di disgregazione dei legami di sangue che accomuna i totalitarismi moderni e gli stati totalitari costruiti democraticamente intorno allo stato d’eccezione delle interminabili diverse emergenze. Limite ultimo e punto d’arrivo di un modello di trasparenza assoluta dell’individuo di fronte al sociale ridotto a Stato. 

La frase detta da Monti è psicotica nel contenuto, e fa leva sulle matrici oscure dell’immaginario sociale. Ma nella sua funzione essa è solo l’espressione della difficoltà a governare quando non si può radicare il proprio potere in un consenso espresso con forme e procedure legittime. Dunque non un altro caso di male paranoico del potere, dal qualche nessun professore è indenne benché sia “la parte dominata della classe dominante” (Homo academicus, Bourdieu). Ma solo un esempio ulteriore di populismo paranoico, che parla direttamente al popolo per aggirare una mediazione politico-istituzione infida. 

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