PMSR significa Post Mortem Sperm Retrieval, ovvero recuperare lo sperma dal cadavere del maschio morto.
La procedura è tecnicamente possibile da tempo. Dopo il 7 ottobre è stata perfezionata in Israele con i corpi dei giovani e mediamente giovani soldati dell’esercito israeliano morti in quest’ultima guerra. Il corpo viene portato con la massima rapidità possibile verso uno dei quattro ospedali in grado di gestire la procedura. Qui viene verificata l’integrità dei genitali. Un primo prelievo cerca lo sperma presente nei testicoli per valutare qualità, numerosità e motilità degli spermatozoi. Se i parametri e altri controlli più generali sul cadavere sono positivi, si estrae in vario modo il maggior numero possibile di spermatozoi dai testicoli: apertura chirurgica, spremitura, tritatura con leggera centrifuga, drenaggio e lavaggio, ecc. Il liquido ottenuto viene surgelato a -193°C, e conservato nella più grande banca spermatica di Israele, il Sourasky Medical Center di Tel Aviv.
Tutto avviene adesso sotto la gestione e responsabilità diretta del Ministero della Sanità, sostituitosi via via alle strutture private nate nel tempo. Prima solo sperimentale, questa prassi ha avuto un incremento impressionante dal 7 ottobre, con oltre 172 ‘recuperi’ effettuati. Attualmente viene offerta di routine per tutti i soldati maschi morti con cadaveri compatibili con il prelievo: circa il 30%. Da eccezione a policy.
L’obiettivo funzionale dichiarato è l’uso di questo sperma per la fecondazione,
Per tre giorni, dal 26 al 28 settembre di quest’anno, avrà luogo un primo workshop residenziale su DISCORSO PARANOICO, IDEOLOGIA E FOLIE À PLUSIEURS. Altri due seguiranno nel 2026.
Al Castello di Rocca Sinibalda. Millenario, zoomorfo, monumento nazionale, Wunderkammer, 70km da Roma. A picco su tre valli. www.castelloroccasinibalda.it
15 partecipanti, integralmente ospiti de Castello. da tutte le humanities e le performing arts: psicoanalisti, sociologi, storici, medici, antropologi, artisti, letterati, filosofi, cultori di immagini, di segni e di forme. I partecipanti dovranno esser disposti a contagiare e lasciarsi contagiare. Il Castello è plasmato dalle Metamorfosi di Ovidio nella sua architettura e nei suoi affreschi rinascimentali, e coltiva tutto ciò che è tra.
Chi è incuriosito e interessato a partecipare può scrivere a paranoia@ilcorpo.com o paranoia@castelloroccasinibalda.it. Utile se spiega cosa la/lo interessa e magari perché.
Qui sotto un Appunto di lavoro e un elenco esteso di possibili interessi specifici.
Partiamo dal racconto di Pierre Déléage, La folie arctique.
Émile Petitot, francese, Oblata di Maria Immacolata, parte come missionario in Canada nel 1862. La sua destinazione finale è la piccola missione cattolica di Nostra Signora della Buona Speranza, in terra Dene, annessa al Fort Good Hope, sul fiume MacKenzie, area del Great Bear Lake. Qui trascorre 12 anni. Frequenta assiduamente le tribù locali. Prova all’inizio una forte repulsione fisica. Presto è attratto sempre più intensamente. Le giovani lo corteggiano con audacia insolente. Ma il missionario è sedotto dai ragazzi. Li spia da lontano, li segue nella foresta, si masturba di continuo in cerca di pace. Gli piacciono i loro corpi, e anche il loro modo di vivere, nomade su territori immensi e vergini, in apparenza senza confini, lo spazio giusto per il suo bisogno di perdere gabbie, vincoli e limiti.
Il 6 settembre 2018 Igor Maj, 14anni, viene trovato impiccato a casa, nella semiperiferia di Milano. Si pensa al suicidio. Emerge via via un’altra ipotesi: il ‘gioco’ del blackout, soffocarsi fino a al limite estremo dello svenimento, lanciato da centinaia di siti sul web. Il ragazzo lo ha tentato in solitaria ed è rimasto ucciso dalla corda alla quale si era appeso.
Igor era un giovanissimo rocciatore, con i Ragni di Lecco, con il padre, spesso in arrampicata libera. La corda che lo ha ucciso è la corda usata in falesia, quella dalla quale dipende la sicurezza propria e altrui. Quella dalla quale ogni arrampicatore libero fantastica di potersi liberare, senza più ancoraggi, senza quasi peso, viaggiatore senza bagagli nell’onnipotenza del volo euforico.
Qualche giorno dopo ricevo nella mia casella di posta universitaria una lunga mail. Viene ufficialmente dal (n)PCI, un irrilevante gruppo politico che si vuole erede puro e solo legittimo del PCUS rivoluzionario e stalinista. E’ fatta di tre parti. Nella prima il Partito introduce la lettera del nonno del ragazzo, Giuseppe Maj, dirigente del (n)PCI, e presenta la morte del ragazzo come un episodio “della guerra di sterminio non dichiarata che la borghesia imperialista conduce in tutto il mondo contro le masse popolari“.
A. CAMPI, L. VARASANO (a cura di), Congiure e complotti. Da Machiavelli a Beppe Grillo, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2016, €16
Un presentimento: toccherà occuparsi sempre più della paranoia come modello ordinatore del sociale, e del discorso paranoico come forma princeps del discorso pubblico. L’era delle ideologie nascondeva l’organizzazione paranoidea del pensiero dietro la nuvola dei sistemi di valori e delle filosofie della storia. La fine delle ideologie toglie questi orpelli. Ora la paranoia, messa a nudo, vive apertamente la sua gloria euristica e la sua potenza emozionale.
Ben venga tutto ciò che aiuta a capire la Bestia.
Louis Althusser, Des rȇves d’angoisse sans fin. Récits de rêves (1941-1967), a cura di O. Corpet e Y. Moulier-Boutang, Paris, Grasset, 2015, 20€.
Mattino del 16 novembre 1980, Parigi, Rue d’Ulm, École Normale Supérieure. Il filosofo Louis Althusser, prestigioso docente della più prestigiosa delle Grandes Ecoles francesi, si precipita nel cortile. Ha strangolato la moglie, l’inseparabile Hélène Rytmann, che non ha opposto resistenza. Riconosciuto incapace di intendere e volere, evita il processo. Muore nel 1990.
Althusser era stato forse il più interessante filosofo marxista degli anni 60-70,
Recensendo un volume utile sul caso Ellen West, ho scoperto nell’ultima pagina una collana che non conoscevo: Psicopatologia, dell’editore Fioriti, diretta da Mario Rossi Monti.
Quasi tutto da leggere: Schneider, Ballerini, Cargnello, Straus, Minkowski, lo stesso Rossi Monti. Molta scuola fenomenologica. Contributi italiani importanti e irreperibili: per es. Cargnello sul caso Ernst Wagner o su Binswanger. Alcuni classici della psichiatria ormai introvabili anche nei reprint, come Binet sulle alterazioni della personalità. Ovviamente molto sulla paranoia, come ci si può aspettare da Rossi Monti. Ricordo ancora l’emozione cognitiva intensa provata leggendo La conoscenza totale nel 1984, e da allora punto di partenza del mio interesse interminabile per il discorso paranoico e i suoi rapporti con le produzioni sociali raziocinanti, le ideologie, le pseudo-scienze, il potere, l’organizzazione razionale dei massacri. Così ecco finalmente in italiano Sérieux e Capgras sulla “folie lucide”, una lettura e rilettura sempre feconda. O la ristampa di La vergogna e il delirio.
Una riflessione e una annotazione. Ho provato a parlare con colleghi psicoanalisti e psicoterapeuti spesso più giovani di questi testi e di altri classici della psichiatria che magari aspettano una versione italiana. Ne sanno poco e più spesso niente. Poi magari – i migliori – si districano agevolmente nei labirinti teorici di una psicoanalisi ormai quasi priva di centro, manovrano micromodelli concettuali spesso solipsistici, incapaci di senso comunicabile fuori dalle società psicoanalitiche. Sfugge loro il corpo a corpo complesso e carico di pathos euristico che ha caratterizzato la psichiatria della seconda metà dell’800 e del primo ‘900: il tentativo di riconoscere, classificare e gestire stati-limite del comportamento psichico/somatico, lo sforzo per una evidence-based psychiatry, l’affinamento della capacità di descrivere (si leggano le straordinarie descrizioni cliniche di quegli anni!), la tensione verso procedure di cura, la produzione spesso sofferta di quel setting speciale di contenimento e conoscenza chiamato asilo/manicomio ecc. C’è in quella psichiatria una ricchezza dinamica capace di coinvolgere anche a distanza di un secolo. La condanna aristotelica della conoscenza dell’individuale vi si scontra con la insopprimibile presenza di individui e di narrazioni individuali da ‘conoscere’ in quanto tali, l’approccio genotipico si dibatte nella rete dei fenotipi. Ne risultano – certo non sempre – tensione e pregnanza: vitalità. Non se ne può fare a meno.
L’annotazione: i volumi che ho visto sono carenti sul piano editoriale. L’impaginazione, le immagini, la cura dei testi segnalano disattenzione e talvolta sciatteria. Per rimanere al volume su Ellen West, nel solo saggio di Marta Rizzo ho contato oltre 20 errori, sviste e parole mancanti. Peccato. Questa psichiatria non lo merita. (enrico pozzi)
Sequential waves of stickers bearing a Jim Jones’s photo have been flooding many squares and streets in downtown Rome.
Reverend Jim Jones was the founder, and the terminal angel of death, of the People’s Temple, a Californian sect-church which committed suicide with a cyanide-laced soft drink on November 18, 1978. The ritual of self-destruction took place in a rural community the Temple had created in the heart of the jungle of Guyana, and had aptly named Jonestown: 908 dead, including at least 200 children, plus a few others slain and suicidal at the church site in Georgetown.
A ondate successive, sono apparsi nelle piazze e strade romane gli sticker con una foto classica di Jim Jones.
Il Reverendo Jim Jones era stato il fondatore, e poi l’angelo della morte, del People’s Temple, un setta-chiesa californiana suicidatasi con il cianuro il 18 novembre 1978 a Jonestown, la comune creata nel cuore della giungla della Guyana: 908 morti, di cui almeno 200 bambini, più qualche altro sgozzato e suicida nella sede del Tempio a Georgetown.
FRANCESCO DIMITRI. Precipitare nella realtà. Storie del*dal Necronomicon / Collapsing into reality. Stories about*from the Necronomicon. / Sombrer dans le réel. Histoires du*à partir du Necronomicon
Il Necronomicon è un libro di magia inventato dallo scrittore pulp H. P. Lovecraft. Molti lettori credettero che fosse un vero libro, e con il tempo lo è diventato. Ecco la storia dettagliata di come è successo: un episodio che mette in luce alcuni meccanismi di interscambio tra immaginario e realtà, tra il mondo delle idee e il mondo delle cose.
Il Necronomicon è un libro di magia inventato dallo scrittore pulp H. P. Lovecraft. Molti lettori credettero che fosse un vero libro, e con il tempo lo è diventato. Ecco la storia dettagliata di come è successo: un episodio che mette in luce alcuni meccanismi di interscambio tra immaginario e realtà, tra il mondo delle idee e il mondo delle cose.
The Necronomicon is a book of magic, brainchild of the pulp writer H. P. Lovecraft. Many readers believed it was an actual book, and in time it has become real. This is the detailed story of how the construction of this delusion happened: an episode that sheds some light on the regulatory mechanisms at the crossroads between reality and imagination, between the world of ideas and the world of things.
Le Necronomicon est un livre de magie, enfanté par l’écrivain pulp H. P. Lovecraft. De nombreux lecteurs