Contro la trasparenza (3). Un benvenuto alla Gabanelli nel club dei paranoici

Prima pagina del Corriere della sera del 13 novembre. La Gabanelli Milena pubblica la sua soluzione per il deficit italiano: rendere interamente tracciabili tutti i passaggi di denaro nel nostro paese, e tassare i pagamenti in denaro liquido (dato che la Costituzione impedisce di abolirlo del tutto). In questo modo gli Italiani saranno costretti ad usare le carte di credito, si stanerà l’Evasore e si salverà il paese.

 

L’articolo non fa una piega. E’ razionale, rigoroso e scritto bene. Presenta la caratteristica fondamentale del discorso paranoico: costruire una argomentazione serrata e compatta a partire da una premessa delirante. 

La premessa delirante della Gabanelli Milena è: l’emergenza gravissima che il Paese deve affrontare esige la totale trasparenza del cittadino di fronte allo Stato. Perché solo con questa trasparenza integrale il Gabanelli-programma può essere attuato. Tracciare come un cittadino usa il denaro – di carta o di plastica – significa tracciare tutta la sua vita.  In nome di un fantasma di equità, dobbiamo desiderare uno stato totalitario legittimato dallo stato d’eccezione. Attenzione: non subire, ma desiderare. De la servitude volontaire, la speranza di ogni potere.

Un benvenuto alla Gabanelli nell’affollato club dei giornalisti paranoici, una sezione speciale dell’Ordine da abolire. Si troverà a suo agio con i Santoro e i Travaglio, i Ferrara e le Marie Giovanne Maglie, i Gomez e i Lehner, e tutti gli straordinari svelatori di complotti e trame e segreti e manovre e strategie nascoste e poteri forti e nemici subdoli e logiche occulte visibili solo a loro  che ci accompagnano a spintoni verso il cittadino integralmente disvelato. La paranoia è in primo luogo non un contenuto, ma uno stile della mente, una ipertrofia logica e interpretativa al servizio di spiegazioni e progetti totali. A ben vedere le sue trasmissioni, avremmo dovuto invitare la Gabanelli nel club già da tempo. 

Ma noi sappiamo qualcosa di più. Non siamo ingenui. Leggiamo tra le righe, cogliamo gli obiettivi che la Gabanelli vuole nascondere. Monti, l’uomo della Goldman Sachs, sale al potere in un momento di disperazione della finanza italiana ed europea, per piegare il paese al loro salvataggio. La Gabanelli si inventa l’equità fiscale e si appella anche lei allo stato d’emergenza per realizzare un sogno del sistema bancario alle corde: una Tobin Tax su ogni uso del denaro, ma al servizio dello Stato e delle banche. Milioni e milioni di transazioni in più con carte di credito. Milioni e milioni di transazioni in cash tassate. I prezzi che esplodono, l’inflazione alle stelle. Ma ai tuoi padroni non gliene frega niente. Gli gnomi di Zurigo parlano milanese e sono tra noi, vivi e onnipotenti, come sempre. Tra noi e ai vertici dello Stato. 

Smettila di nasconderti, Gabanelli, giù la maschera. Ormai è fatta, abbiamo capito, sappiamo per chi lavori. War on cash to get more cash.

Perché all’ingresso nel club i più anziani te lo diranno subito: chi di paranoia ferisce, di paranoia perisce.

 

Da leggere prima che sia troppo tardi il saggio classico di Richard Hofstadter che ha introdotto il concetto di “stile paranoide”: Lo stile paranoide nella politica americana, Il Corpo dicembre 1994,  http://www.ilcorpo.com/it/rivista/dicembre-1994_32.htm

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